Sono trascorsi quattro anni, per qualcuno sembrano molti di più, per altri sembra ieri. Era una giornata come quella di oggi, con un tempo strano, sole, poi nuvole, poi pioggia. Una giornata che di primaverile aveva ben poco. Poi la chiamata improvvisa, si parlava di un investimento di un bambino, già di per sé la notizia non si annunciava facile. Di quella giornata, a distanza di quattro anni, resta il ricordo di un bimbo che aveva tutta la vita davanti. Un bambino a cui piacevano i vigili del fuoco e le merendine al cioccolato. Un bambino che ha incontrato un destino terribile.
Era un mercoledì, mancavano pochi giorni alla Pasqua. Nelle case odore di dolci e carte colorate di uova di cioccolato. Gabriel meritava questo, meritava di essere bambino, la gioia della sorpresa. La curiosità nello sguardo di un cucciolo di due anni o poco più. Al netto delle vicissitudini giudiziarie, il territorio si è trovato catapultato sotto la lente dell’intera nazione per settimane. Tanti, forse troppi, i “giudici del popolo”. E cosa resta? Qualche immagine, una delle pagine di cronaca più brutte del Paese. Sicuramente del territorio. E il tempo passa, ma la memoria resta. E a volte il pensiero va lì, a lui, a quel bimbo, che aveva diritto a un futuro diverso. Che aveva diritto a un futuro.
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