Cassino – Dal punta di vista amministrativo i consiglieri comunali Petrarcone, Fontana, Leone, De Sanctis e Mignanelli protocolleranno lunedì, dopo aver sentito anche altri colleghi la richiesta di un consiglio comunale ad hoc, in cui il Sindaco dovrà fornire chiarimenti sulla vicenda legata alle almeno 47 firme dasse apposte sulla lista del Pd alle scorse elezioni. Dal punto di vista politico la domanda è spontanea: attestato il reato, questa maggioranza è legittimata a governare?
Una domanda che oltre ai consiglieri, oggi, nella sala Restagno del Comune di Cassino, si sono posti anche i rappresentanti dei partiti intervenuti. Ovvero la Lega, con il vice coordinatore Emiliano Fionda e Fratelli D’Italia, rappresentata dalla portavoce, Angela Abbatecola. Mentre, come annunciato ieri, non sono stati presenti i rappresentanti di Forza Italia. (Leggi Kelle Firme…compattano l’opposizione).
Voto condizionato a Cassino
«I fatti accertati dalla Procura gettano un’ombra su questa amministrazione – ha detto Giuseppe Golino Petrarcone – perché a questo punto il voto delle amministrative del 2019 è stato condizionato. Noi siamo garantisti, ma questo non può esimerci da un’analisi morale e politica della vicenda».
«Protocolleremo a breve una richiesta per dibattere in consiglio dei fatti accaduti in questi giorni. Per capire anche il pensiero della maggioranza sulla tematica. Dopo di che – ha detto, invece, Massimiliano Mignanelli – vorrei anche sapere che cosa pensa il Partito Democratico a livello provinciale e regionale. Ricordiamoci che il Pd a Cassino esprime il Sindaco, il presidente del Consiglio Comunale e 7 consiglieri. È la prima forza politica della città».
Cosa farà il Sindaco di Cassino
«Come previsto dal regolamento serve un consiglio comunale urgente per discutere di questa vicenda. Il Sindaco – ha chiosato Renato De Sanctis – ci deve spiegare cosa è successo e soprattutto cosa farà. Non può celarsi dietro a dichiarazioni di circostanza e legate alla conclusione del processo, perché ci sta prendendo in giro”.
«Non vogliamo altro che il Sindaco venga in consiglio a riferire. Anzi – ha spiegato Benedetto Leone – lo invitiamo a ad anticipare la nostra richiesta, già sottoscritta da cinque consiglieri comunali, e convochi lui la massima assise cittadina. In modo da aprire un sereno dibattito sulla questione morale. Non ci fermeremo. Siamo pronti anche a far presentare una interrogazione parlamentare e e a coinvolgere il Ministero Dell’Interno».
Uno scandalo
«Ci troviamo di fronte ad uno scandalo enorme – ha detto Salvatore Fontana – speriamo di sederci al più presto in aula per discutere questi fatti. Sono convinto che un’altra amministrazione avrebbe già convocato un consiglio comunale ad hoc senza aspettare i solleciti dell’opposizione».
«Come Fratelli D’Italia – ha spiegato Angela Abbatecola, portavoce cittadino di FdI – vogliamo sapere se questa amministrazione è legittimata a governare e oppure. A prescindere da tutto che ha certificato la Procura, perché apporre delle firme in modo irregolare consiste in una fattispecie di reato, c’è da chiarire ai cittadini e a tutti quelli che hanno partecipato alla campagna elettorale se le 47 firme avrebbero consentito o no alla Lista del Pd di concorrere alle elezioni».