“Abbiamo 15 vaccini anticancro in fase di test clinico, il più avanzato è quello contro il melanoma. Prevediamo nei prossimi 5 anni di portarne qualcuno sul mercato e di portare altri nuovi vaccini in fase avanzata di sviluppo clinico” (Ugur Sahin e Özlem Türeci). I vaccini mRNA anticancro diventano realtà.
Le radici remote della ricerca anti-cancro
Sin dagli anni Novanta, Sahin e Türeci hanno focalizzato la ricerca dell’azienda Biontech sull’individuazione di una strategia farmacologica in grado di stimolare il sistema immunitario a combattere la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali.
L’obiettivo è innescare una risposta tale da combattere le cellule cancerose senza danneggiare le cellule sane.
Le cellule tumorali e le “sentinelle-detective”
Durante lo sviluppo di un tumore, le cellule cancerose nella loro crescita aberrante e incontrollata, dovuta ad un accumulo di mutazioni genetiche. Presentano caratteristiche molto diverse rispetto alle cellule normali del nostro organismo. Le cellule dendritiche, le “sentinelle” che sorvegliano i tessuti, riconoscono le molecole “estranee” (non-self). Ed attivano contro di esse le azioni di difesa del sistema immunitario.
Il tumore: un astuto “camaleonte” cellulare
Una delle caratteristiche più peculiari delle cellule tumorali è la capacità di “ingannare” la sorveglianza del sistema immunitario (elusione) attraverso l’introduzione di “variazioni” nella sequenza di DNA (mutazioni) che regola l’espressione delle proteinedisuperficie, così da non poter essere individuate ed aggredite e sopravvivere clandestinamente e silenziosamente
Attraverso l’mRNA è possibile fornire tutte le informazioni necessarie alle cellule del sistema immune per “smascherare l’inganno” ed entrare in azione efficacemente riconoscendo il bersaglio prestabilito ed agendo contro di esso, annientandolo. “è la più antica forma di programmazione costruita dalla natura, perché passa alle cellule le istruzioni per produrre le proteine (…) codificandole nell’ mRNA.”~Ugur Sahin e Özlem Türeci.
Dalla prevenzione alla terapia
Il piano di attacco della tecnologia ad m-RNA alla base del vaccino anti-COVID potrà diventare un’arma cruciale della ricerca per combattere una vasta gamma di patologie (dai melanomi alle sindromi autoimmuni e a quelle allergiche). Ma, con una differenza sostanziale: i vaccini anti-COVID sono preventivi, i vaccini a mRNA anti-cancro sono terapeutici.
Il vaccino mRNA contro il melanoma
Il Melanoma FixVac (BNT111), un vaccino a mRNA in fase 2, prende di mira quattro antigeni, le proteine “bersaglio identificative” presenti sulla superficie delle cellule tumorali di diverse tipologie di melanomi di stadio avanzato (III e IV). Può essere somministrato da solo o in combinazione con un inibitore del checkpoint PD-1. Un farmaco in grado di bloccare l’azione dei recettori che impediscono ai linfociti T di distruggere le cellule tumorali.
FixVac e l’immunità cellulare
Le risposte cliniche sono accompagnate dall’induzione di una forte immunità delle cellule T CD4+ (i “direttori d’orchestra” delle risposte “specifiche” dell’immunità adattativa) e CD8+ (I “sicari specializzati” nell’assestare il “colpo letale” contro le cellule bersaglio) contro gli antigeni del vaccino.
“Alcune ricerche che sembrano finire in vicoli ciechi sono invece tasselli di conoscenza che progredisce, che alimenta altre ricerche.” Prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas.
Natalia Camilla Di Vizio
Associazione MelanomaDay
Studentessa di Medicina e Chirurgia UCSC
Fonti: