Acqua – Il giovedì nero dei cassinati è passato. Una giornata rovente che ha messo a durissima prova la vita degli abitanti e dei commercianti della Città Martire. Le ore sono trascorse a rilento, mentre la pazienza dei Cittadini si esauriva ancora una volta. Iniziava l’indecoroso balletto tipico dei nostri Sovietici amministratori: bugie, silenzi, omissioni, un rinvio dopo l’altro. Quasi venti lunghissime ore prima che l’incubo finisse. E se ringraziamo operai e tecnici, ci indignamo davanti all’ennesima prova di incapacità del Sindaco, con la sua scelta assurda. (Leggi anche Acqua, Quando la toppa è peggio del buco. Acqua, L’opposizione presenta mozione per risarcimento dei danni subiti da cittadini e commercianti).
Arrampicarsi sugli specchi
Era un intervento programmato, dice serafico il Grande Timoniere: e meno male, diciamo noi! È tollerabile che chi amministra una città non sappia programmare correttamente certe situazioni? Scivoloni del genere non possono essere accettabili. Cassino non può essere imbrattata e insultata ogni giorno da chi la gestisce in maniera discutibile. Ancora una volta, l’aspetto che lascia francamente esterrefatti è la comunicazione, raffazzonata e dilettantesca. Probabilmente hanno vinto grazie a quella, veicolando menzogne politiche e seminando dubbi. Ma oggi quello che emerge sulle pagine social del Sindaco è un consueto arrampicarsi sugli specchi.
Assumersi le proprie responsabilità
Ogni volta che si profila una circostanza inizialmente gestibile, ma successivamente sfuggente, giungono inutili giustificazioni. Sempre a discolparsi dalle criticità che si manifestano; sempre pronti, i kompagni nostalgici dell’URSS, ad addossare le responsabilità agli altri. Un’amministrazione seria deve assumersi le proprie responsabilità. Così, nell’indifferenza di un’Amministrazione incapace perfino di gestire l’ordinario, i Cittadini sono stati onorati della mancanza di acqua ben oltre il tempo previsto, in piena estate: siamo rimasti senz’acqua, che ormai paghiamo come il petrolio.
Vadano a casa
Non esiste che certi interventi vengano effettuati in un periodo così afoso; non esiste che le attività ricettive siano state costrette a sopportare una giornata gettata alle ortiche. Senza Acqua. Questa è vessazione, non è amministrazione.
La domanda delle domande è: gli amministratori si pongono questi quesiti?
Sono domande elementari, banali. Ma nascono proprio perché è deprimente che questi signori non pensino alla semplicità del vivere comune, perdendosi dietro il fumo dell’antifascismo di risulta, degli spot demenziali, dei tagli di nastrini colorati. Se non si ha un minimo di empatia sarebbe il caso di fare un passo indietro, un passo ben più dignitoso di questo galleggiare sovietico fra la propaganda e la menzogna politica. Non lo facciano per se stessi, ma per i cittadini, che meritano molto di più di una doccia al termine di una giornata afosa: vadano a casa.
Fabio Corsetti
Dirigente Fratelli D’Italia Cassino