Come sempre accade con l’amministrazione Salera e le sue declinazioni associazionistiche non ci si capisce mai niente. Andiamo per ordine. I fatti li conoscete tutti: venerdì sera sulla pagina Cassino Comunica, di cui parleremo in seguito, viene postata la foto della Rocca Janula illuminata di blu per celebrare i “Goumiers” passati mestamente alla storia più per le violenze commesse, le così dette Marocchinate, che per il loro valore militare. (Leggi Quando se ne dicono di tutti i colori)
Tutti contro Salera e l’amministrazione
Scoppia il putiferio: i cittadini si indignano, sono tantissimi a commentare il post. Sulle prime ottanta iterazioni non c’è una visione positiva della cosa. I Sindaci del territorio rimproverano il primo cittadino di Cassino, come anche la politica, addirittura interviene condannando il gesto anche il presidente nazionale Vittime delle Marocchinate. (Leggi Marocchinate, ecco tutte le reazioni e le scuse del Sindaco).
È palese che l’amministrazione è in difficoltà come anche gli organizzatori dell’evento “Luci delle fratellanza” a cui appartiene la grande “genialata” in questione. L’attività dei gruppi saleriani su whatsapp è frenetica: screenshot, audio e messaggi fino a tarda notte. «Ci stanno facendo il….», sostiene qualcuno. E infatti è vero. Ma non bastava pensarci prima?
Primo mistero
Ieri mattina il Sindaco Salera pubblica il suo chiarimento. In sostanza si dissocia da quanto fatto dagli organizzatori dell’evento e soprattutto condanna il gesto. I cittadini infieriscono sui social, nessuno crede ad una parola scritta nel post del primo cittadino. C’è una frase eloquente nel post di Salera: «È stato fatto un errore grave da parte dell’associazione Terraferma» e poi «Sono sicuro che si scuseranno». Praticamente il primo cittadino parla come se questa manifestazione sia estranea alla sua amministrazione.
Ma lavarsene le mani, oggi giorno, non è semplice. Nel comunicato di presentazione dell’evento c’è scritto a chiare lettere:«dall’11 al 19 maggioTiresia Film, in collaborazione con le associazioni Terraferma, EARLab e con il patrocinio del Comune di Cassino, provvederanno ad illuminare la Rocca Janula». Ma c’è di più:«L’evento è stato aperto dalle parole dell’assessore alla Cultura Danilo Grossi e da quelle dell’assessore al Turismo Mariaconcetta Tamburrini, che hanno ricordato che la Rocca illuminata non è che la concretizzazione del legame profondo che ci unisce a tutti quei popoli che hanno combattutto per la nostra libertà».
Le truppe cammellate e le scuse
Dunque come si evince l’amministrazione Salera non è estranea all’iniziativa. Abbiamo soltanto assistito all’ennesima ricostruzione moderna di quell’iconica scena legata al prefetto più famoso della storia, tal Ponzio Pilato. Ora, non serve a niente mandare in avanscoperta truppe cammellate, Fantini, associazioni collegate e ricollegate tra loro, parlando di strumentalizzazione politica. Non è credibile e soprattutto irrispettoso per i cittadini.
Le scuse dell’associazione Terraferma sono ben scritte, ben articolate ma la città non le ha tenute nemmeno in considerazione. Praticamente non le ha proprio accettate. (Leggi Marocchinate, le scuse dell’associazione Terraferma). Patetico il tentativo di mettere tre giovani ragazze in video, per mostrare la loro identità e per dare pseudo giustificazioni. Magari una bella presentazione, mettendoci la faccia,poteva essere benissimo fatta a monte. A Cassino stanno nascendo associazioni di cui nessuno sa niente. E se non fosse accaduto tutto ciò non avremmo nemmeno saputo chi ci fosse dietro a Terraferma.
Secondo mistero
Sviscerato il primo mistero “saleriano”, ovvero quello che è falsa l’affermazione «Le luci della Fratellanza è un progetto promosso da associazioni e di cui il Comune non è responsabile». Il Comune ne diventa responsabile da quando appone il suo stemma su un programma, da quando concede il suo patrocinio, da quando i suoi assessori si fanno belli nei video per presentare l’evento.
Si può dire, però, che non c’è stato controllo sulle attività, cosa tra l’altro non poco importante, visto che è stato coinvolto nella manifestazione un monumento storico della città. «Il simbolo della città» come detto nella conferenza stampa per la presentazione del brand Rocca Janula Experience. Giusto o sbagliato che sia.
Passiamo, quindi, al secondo mistero “saleriano” in cui si contempla la natura della pagina Facebook “Cassino Comunica”. L’account trasmette in diretta i consigli comunali. Non solo. Pubblicizza le attività dell’ente, nell’immagine del profilo appone lo stemma della città, il sito di riferimento è quello del Comune, come anche il numero di telefono che corrisponde al centralino dell’ente. La pagina è stata creata il 12 Luglio 2011 all’alba dell’insediamento della giunta Petrarcone. E svolgeva lo stesso ruolo di divulgazione che ha oggi. Poi è stata “magicamente” nascosta il giorno della proclamazione del Sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Ed è tornata ad essere pubblica il giorno dopo dell’elezione di Enzo Salera.
Domande senza risposta
Da ciò si evince che il proprietario della pagina non è il Comune di Cassino perché altrimenti avrebbe dovuto “lavorare” anche con un altro Sindaco pro tempore. Tant’è che proprio l’amministrazione di centrodestra apri una nuova pagina con un appellativo più congeniale “Comune di Cassino” e rifiutata dalla giunta Salera che non ha preso in considerazione minimamente un passaggio di consegne. Di tutta risposta, infatti, ha riattivato sempre “magicamente”, il vecchio account, forse segnato a lutto e messo in stand by dopo la sconfitta di Petrarcone.
La trave nell’occhio
Questa è un po’ la storia di “Cassino Comunica”. Quelle che vogliamo sapere oggi è chi pubblica su quella pagina all’insaputa del Sindaco, visto che della storia delle “Marocchinate” dice di essere all’oscuro di tutto. Se è o meno la pagina ufficiale del Comune di Cassino tenuto conto che dalla stessa vengono trasmessi in diretta i consigli comunali e, qualora non lo fosse, sarebbe il caso di smontare baracca e burattini e aprire un’altra pagina. Magari con un nome consono come il 99% dei comuni della provincia di Frosinone (giusto per non andare lontano). E magari visto che sono grandi fan della trasparenza (a parole) farci capire chi la gestisce. Ovvero l’ufficio stampa, un dipendente comunale o un’azienda terza ed ovviamente se ci sono dei costi.
Questo per dire, viste le critiche mosse da certi personaggi a questo blog che è semplice vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro, ma non ci si accorge mai della trave che si ha nel proprio. Andate…….in pace!