Una notte lunga 18 anni. Domani al via la maturità: paure, speranze e sogni

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Ci siamo passati tutti e quella notte l’abbiamo vissuta in tanti modi diversi. Ognuno a modo suo, chi a ripetere a voce alta, chi a fissare il vuoto, chi in giro a cantare, chi in sella al motorino con gli amici, chi in piazza. Oggi esistono i social e tutto viene impresso tra immagini e chat, un tempo non era così, un tempo neanche troppo lontano. Ma i ricordi restano indelebili, come le emozioni, i volti, le parole. E la paura, quella tanta. Quella dei professori, quella di non essere all’altezza, quella di sbagliare proprio nel momento in cui si deve dare il meglio.

E se Antonello Venditti ci ha regalato la canzone che più rappresenta questa nottata, per alcuni troppo lunga, per altri troppo corta, per tutti arrivata dopo diciotto anni di alti e bassi, di speranze e traguardi, di successi e sconfitte, ai maturandi del 2025 vogliamo augurare una vita di sorprese e di conquiste.

Lo faremo “rubando” le parole di Niccolò Ammaniti: “Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove”. Ed è così, a tutti voi ragazzi vi aspettano cose nuove. In bocca al lupo.

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