Negli ultimi giorni un uomo è finito al centro del dibattito social e non solo. Si aggira per Cassino, è facile anche vederlo camminare lungo la Casilina Nord o addirittura qualcuno lo avrebbe visto a Rocca d’Evandro. Indossa abiti consumati, ridotti a brandelli, capelli e barba incolti, è in uno stato igienico pessimo. Siede per strada, dorme per terra. Più di qualcuno ha proposto di aiutarlo, di tendergli una mano. Ma altrettanti cittadini hanno invece evidenziato come l’uomo, del quale si ignora la provenienza, e che è poco propenso al dialogo, sia invece piuttosto incline a non accettare aiuti, rispondendo con violenza e aggressività.





Chi ha provato a offrirgli abiti, scarpe, soldi o cibo ha potuto constatare come l’uomo abbia preso solo soldi, a volte cibo o acqua, ma mai dalle mani di altre persone, solo se lasciati e dopo che chi aveva portato quei doni si era allontanato.
Da tempo l’uomo dorme o bivacca per ore nel parcheggio di un supermercato lungo la Casilina Nord aggredendo i fruitori dell’attività commerciale o prendendosela con le vetture parcheggiate. Insulti e urla anche nei confronti di famiglie con bambini. Tante le persone che temono che l’uomo possa perdere il controllo e scagliarsi contro di loro, per questo è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e non solo.
Ma l’uomo non può essere obbligato, molti infatti scelgono di vivere in strada, e capita spesso che non vogliano essere aiutati con ricoveri presso strutture pubbliche o socio assistenziali, che non vogliano seguire le regole base di convivenza e di igiene che, ovviamente, vanno rispettate in queste strutture. E nessuno può imporre a chi decide arbitrariamente di vivere in strada di seguire percorsi di recupero.
Si è così divisa l’opinione pubblica tra chi insiste con il voler offrire aiuto a tutti i costi, perché non accetta di dover lasciare un uomo in evidente difficoltà e da solo in strada. Un’altra parte di persone invece, sicuramente chi ha avuto modo di poterlo aiutare senza riuscirci ma ottenendo solo una risposta aggressiva o insulti, evidenzia come sia inutile e impossibile aiutare chi non vuole essere aiutato. Sicuramente forze dell’ordine e servizi sociali non possono intervenire a gamba tesa, sperando che l’uomo non perda seriamente il controllo, solo in quel caso si potrebbe prospettare un intervento mirato.
“Non solo è molesto nei confronti degli altri, mette a rischio la sua vita. Cammina a ridosso di strade particolarmente trafficate, rimane steso a terra nei parcheggi” ha spiegato un cliente del supermercato.
E allora la questione rimane, sicuramente ci sono persone che vivono come fantasmi nella società, persone che hanno bisogno di mani tese. Persone che possono e vogliono essere aiutate. Ed è giusto farlo. Ma ci sono anche persone che scelgono di vivere in solitudine. E allora la solidarietà a tutti i costi non serve, se non a chi la professa forse per sentirsi meglio con la coscienza o perché ritiene sia giusto così. Ma a volte , anche se non rientrano nei canoni della società, bisogna rispettare le scelte altrui.
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