Cinque anni fa Guglielmo Mollicone moriva, 19 anni dopo la sua adorata Serena

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Cinque anni fa moriva Guglielmo Mollicone. Aveva 72 anni e gli ultimi mesi della sua vita, già messa a dura prova, li ha trascorsi a combattere in un letto d’ospedale. Guglielmo era il padre di Serena, il volto della figlia, il tragico destino che l’ha vista strappata alla vita a soli 18 anni sono noti a tutti. La sua storia è stata per anni al centro del dibattito pubblico, affrontata in aule di tribunale, ma anche in numerose trasmissioni televisive. La sua morte tragica e prematura ha sconvolto tutto il territorio. Ma questa è un’altra storia.

Cinque anni sono trascorsi dalla morte di Guglielmo, il maestro, il papà di Serena, un uomo gentile e pacato che non ha fatto passare un giorno senza combattere per conoscere la verità sulla figlia. Un padre che ha combattuto contro tutto e tutti, che fu prelevato durante il funerale della figlia e portato in caserma, che ha poi dovuto assistere alla riesumazione di Serena e ha dovuto poi tornare a seppellirla. Dolore su dolore che hanno segnato il volto di Guglielmo, ogni ruga, piega, ogni dettaglio dello sguardo di questo padre avrebbe potuto raccontare una storia diversa. Il dolore senza fine di aver perso una figlia, il modo in cui questa giovane donna è stata uccisa, l’iter così difficile per riuscire a sapere la verità, a stabilire responsabilità e colpe. L’immane difficoltà nel doversi svegliare ogni giorno, per diciannove anni, con la consapevolezza che Serena non ci fosse più.

Guglielmo ha insegnato molto, nelle sue interviste ha sempre mostrato la sua indole, quella di un uomo che non gridava alla vendetta, ma alla giustizia. Ha portato sulle spalle il peso di una dignità antica, fatta di valori, di amore. Il suo era un sorriso buono, profondamente paterno, garbato, proprio come lui. Quando varcava l’ingresso del tribunale con la sua compostezza sembrava difficile pensare alla sua storia, alla sua perdita.

E l’ultima volta che l’ho visto sulla soglia del Palazzo di Giustizia si è fermato, ha sorriso, ha detto “Ci vediamo presto”. Indossava una maglia a strisce, si è girato e si è allontanato da solo, ha attraversato la piazza, ed è sparito dietro l’angolo. Poco dopo arrivò il malore che lo costrinse a letto e lo portò alla morte. E’ così che immagino che alla fine di quella piazza, dietro l’angolo, Guglielmo si sia ricongiunto con Serena. Che, dopo anni di dolori e silenzi, abbia ritrovato il sorriso e il suono della risata di sua figlia.

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