Crisi Stellantis, domani una manifestazione in piazza Diamare

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“La sfida che Tavares e gli Agnelli-Elkann stanno lanciando al paese intero è chiara: l’industria dei veicoli a motori in Italia deve essere smantellata. Queste manovre sono particolarmente visibili a Cassino dove viene messo in vendita parte del patrimonio immobiliare dell’ex FIAT (costruito con fondi statali agli inizi degli anni ’70), vengono chiusi reparti di produzione e si preannuncia la fuoriuscita nel 2024 di 850 esuberi dichiarati, cioè un terzo degli attuali dipendenti. Queste sono soltanto alcune delle prove più schiaccianti del futuro che i padroni stanno preparando per il comparto produttivo dell’automobile del nostro territorio. Agli Agnelli-Elkann, a Tavares e ai padroni francesi (veri proprietari dell’ex FIAT) fa più comodo chiudere questi stabilimenti e spostare le produzioni dove possono sfruttare maggiormente i lavoratori, accedere a maggiori agevolazioni statali, produrre senza l’intralcio di vincoli ambientali e delle tutele che i lavoratori hanno conquistato nel nostro paese con le lotte del passato.Tutto questo perché ai padroni non interessa altro che l’accumulazione di quantità maggiori di capitali da far crescere tramite speculazioni finanziarie. Questo è il nuovo mestiere da sfruttatori della famiglia Agnelli-Elkann.

Lo smantellamento dell’ex FIAT significa la perdita di posti di lavoro nell’ordine delle decine di migliaia tra dipendenti diretti e dell’indotto ma non è in gioco soltanto la produzione industriale del territorio. E’ a rischio un’intera economia perché lo smantellamento dell’ex FIAT nuoce al commercio, alla pubblica amministrazione, alla piccola impresa e all’insieme del tessuto sociale. Ma attenzione perché oltre al danno c’è anche la beffa! Infatti l’alternativa ufficiale al tracollo del sistema produttivo consiste nell’affidare i nostri destini a speculatori e faccendieri che arraffano fondi pubblici per riconversioni industriali che puntualmente si rivelano essere delle emerite truffe. Insomma: dalla padella alla brace… anche le soluzioni che dovrebbero far fronte allo smantellamento industriale diventano modi utili per fare della speculazione! Ce lo insegna la vicenda della ex Ideal Standard di Roccasecca, ex cuore pulsante del polo ceramico del territorio, trasformata in una fucina di cassa-integrazione buona soltanto a drenare fondi pubblici, in nome e per conto degi interessi del padrone di turno.

Di tutto questo la politica di larghe intese non si interessa ed anzi è compartecipe del danno (lo smantellamento dell’industria dei veicoli a motore) e pure della beffa (cioè l’acquisizione di posizioni di potere, nell’economia del territorio, da parte di speculatori, faccendieri quando non direttamente soggetti in odore di mafia).

Interessiamocene noi! Noi operai dell’ex FIAT e delle aziende dell’indotto, noi che lavoriamo in altre aziende del territorio pure interessate dal cielo nero che avvolge il lavoro sul territorio, noi commercianti e artigiani, noi popolo lavoratore! Noi che abbiamo veramente l’interesse che l’apparato produttivo del territorio resti in piedi e non ceda al collasso che i suoi grandi padroni ne stanno determinando.

Per questo invitiamo tutti a partecipare al presidio con assemblea di piazza che si terrà sabato 4 maggio alle ore 10.30, in piazza Diamare, dove i vari candidati alle prossime elezioni comunali sono soliti fare i loro teatrini. Sabato 4 maggio parleremo noi e invitiamo a partecipare e dire la propria tutti coloro che sono interessati ad iniziare un percorso di lotta per la salvezza

– dell’economia e delle condizioni di vita del popolo lavoratore del territorio, strettamente interconnesse con la sopravvivenza del comprensorio industriale cassinate, 

– dell’ambiente, contro la falsa transizione ecologica che impone consumi “green” ma depreda ancor di più la terra su cui viviamo e giustifica lo smantellamento delle fabbriche italiane di automobili e componenti; per misure d’emergenza a carattere locale in difesa dei beni naturali e ambientali, depredati e saccheggiati ugualmente a quel che accade nelle fabbriche,

– dagli avvoltoi e speculatori che con varie vesti si infiltrano nel nostro tessuto sociale per parassitarlo approfittando della grave condizione di difficoltà che attraversano i ceti popolari e tutti quanti per vivere devono lavorare.

L’invito è esteso a tutti/e i candidati/e anti-larghe intese che parteciperanno alle prossime elezioni comunali di Cassino”.
Insorgiamo Cassino – Rete Operaia Territoriale

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