“Letterature dal fronte”, un appuntamento che emoziona studenti di tutte le età

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“La terza edizione della giornata delle lingue – derivante dall’accordo di collaborazione tra l’associazione culturale LETTERATURE DAL FRONTE e l’Università di Cassino e Lazio meridionale – si avvia ad essere un appuntamento annuale indiscusso, nel corso della quale studenti universitari e della rete delle scuole di Cassino, vogliono ricordare a tutti e soprattutto a se stessi, la potenza della condivisione e della conoscenza, attraverso le lingue”. Lo ha detto, giovedì scorso, la presidente dell’associazione culturale Clara Abatecola, nel suo intervento con il quale ha voluto sottolineare  la concomitanza dell’8 marzo e l’80simo anniversario dei bombardamenti che devastarono il territorio del cassinate, culminando con la dolorosa violenza perpetrata sulle donne degli aurunci, note come “marocchinate”, motivi ispiratori della giornata delle lingue 2024.

Lo ha ricordato il sindaco Enzo Salera, nei suoi saluti e lo ha sottolineato la professoressa Ivana Bruno, coordinatrice dello SCIRE, anche a nome del Rettore Marco dell’Isola. “Anche l’Università – ha detto la professoressa Bruno – ha messo nel calendario 2024, molte iniziative che riguardano le donne, il loro coraggio, la loro resilienza”.

L’importanza del tema scelto per la giornata delle lingue 2024  e l’adesione al ricordo delle “marocchinate”, è stata messa in risalto dal prof. Saverio Tomaiuolo, Presidente del Corso di studio di lingue e letterature moderne, responsabile – insieme a Clara Abatecola – della manifestazione, che ha preso il titolo della XIX edizione del Premio letterario “I nostri corpi, le nostre voci, la nostra libertà”.

Le letture sono state coordinate dalla prof.ssa Raissa Raskina per l’Università e dalla prof.ssa Patrizia Damato per gli studenti della Rete. Ed è stata proprio la prof.ssa Damato che ha dato il via alle letture, presentando le pagine più intense del romanzo di Moravia, La Ciociara, quelle relative allo stupro di Cesira e Rosetta, tra le pareti di una chiesa.

Gli studenti e le studentesse si sono alternati – nella prestigiosa Aula magna dell’Ateneo – nelle letture  di pagine di romanzi, saggi e poesie, ma anche tragedie presentando con un mosaico di lingue capace di trasmettere in un caleidoscopio di sonorità la forza delle donne, coinvolgendo ragazze e ragazzi non solo della Città martire ma anche del Liceo Petrarca di Trieste.

Da Emile Zola a Simone De Beauvoir, da Virgilio a Virginia Woolf , da Euripide a Christa Wolf, da Edgar Lee Masters a Simonida Molojkovic, le studentesse e gli studenti hanno testimoniato una storia di riscatto e resilienza interpretando brani in latino, greco antico, serbo, rumeno, francese, spagnolo, inglese, tedesco e persino in arabo.

L’apice è stato raggiunto nel finale affidato ai versi di Cristina Torres Càceres “Si maňana no vuelvo” diventata l’emblema di tante manifestazioni contro la violenza di genere in ogni parte del mondo.

“Abbiamo dedicato questa giornata alle donne, alla condizione femminile, con l’obiettivo di far emergere le sensibilità dei ragazzi e di contribuire a diffondere una prospettiva di libertà e di emancipazione”. E per il prossimo anno, la Giornata delle Lingue avrà un nuovo tema, forse la  Felicità.

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