Cassino: Grossi, la Pro Loco e la stretta di… Messina

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Ieri sera Maggioranza e Giunta non si sono presentati al Consiglio Comunale. All’ordine del giorno c’era, tra gli altri punti, la questione Pro Loco e finanziamenti Arsial di 15.000 euro. Ne parliamo con Giorgio Messina, ideatore e direttore organizzativo di Cassino Fantastica e promotore degli Stati Generali della Cultura che si sono tenuti con grande successo il 18 novembre all’Aula Pacis, registrando la partecipazione di una trentina di soggetti associativi.

La questione come può essere interpretata da un punto di vista associativo?

“Per chi fa associazionismo in modo serio e davvero no profit, questa può essere considerata solo come una brutta storia, pensata male e gestita ancora peggio. Le tempistiche di quanto accaduto sembrano indicare che sia stato tutto premeditato fin dall’inizio con l’evidente intento di influenzare con questi sistemi gli equilibri dell’associazionismo locale”.

Di chi è secondo te la responsabilità politica?

“Non c’è molto da girarci intorno. L’Assessore alla Cultura Danilo Grossi è la cabina di regia dietro questa faccenda e anche dietro ad altre, come svelano i movimenti di cassa del Comune. Da giugno ad adesso salta all’occhio che Grossi, anche se nelle delibere è praticamente sempre assente, avrebbe nei fatti aver indirizzato quasi 40.000 euro di fondi pubblici, una parte dei quali era pertinenza anche di altri assessorati.  Grossi invece professa pubblicamente di avere la “schiena dritta”, ma come visto negli ultimi due consigli comunali, quando deve dare spiegazioni o non risponde oppure non si presenta proprio. Si comporta come un manager di una azienda privata e dal di fuori sembra che l’amministrazione Salera avalli senza riserve questo modo di fare”. Durissime le considerazioni di Giorgio Messina. Che continua ancora con gli affondi.

Perché secondo te questo atteggiamento?

“Questo bisognerebbe chiederlo a loro. Eppure è sotto gli occhi di tutti che Danilo Grossi sul nostro territorio politicamente è una anomalia bella e buona. Non ha un voto, è un “non eletto” , forse senza alcuna intenzione di presentarsi alle prossime elezioni, dopo le quali punta però molto probabilmente a essere riconfermato come Assessore alla Cultura. Se accadesse, potrebbe arrivare a ricoprire la carica di Assessore alla Cultura a Cassino per 15 anni totali senza essere mai stato eletto. Roba che nemmeno nel ventennio. Niente male per uno che è vicino a Elly Schlein nella direzione nazionale del PD e che alla Regione Lazio ricopre il posto anche di Capo Segreteria della Commissione Trasparenza. La maggioranza Salera, composta da eletti, sembra avere trovato in Grossi, che appunto eletto non è, un pifferaio magico da seguire sempre e comunque, come sta accadendo anche per la questione della “nuova” Pro Loco”.

Come finirà secondo te questa questione della “nuova” Pro Loco?

“Danilo Grossi crede di essere un grande comunicatore e un grande manovratore. In realtà i fatti ci restituiscono, a mio parere, che è un pessimo amministratore. Immaginate con 40.000 euro messi a disposizione dell’associazionismo locale quante cose si sarebbero potute fare in questi mesi. Inoltre a forza di seguire i suoi indirizzi e la sua strategia comunicativa la giunta Salera si sta trovando in grossa difficoltà – sottolinea Messina – Probabilmente la maggioranza attuale pensa di avere già vinto le prossime elezioni con sei mesi di anticipo, come se le urne fossero solo una formalità. Sicuri già del risultato, per Sindaco e maggioranza è più importante salvare Danilo Grossi, che vuole stare imbullonato a poltrone senza avere voti e senza rendere conto a nessuno delle sue scelte politiche e amministrative. Prepariamo i pop corn e stiamo a vedere quello che accadrà giovedì nella seconda convocazione”. 

Come pensi che reagirà il mondo dell’associazionismo locale davanti a queste disparità di trattamento palese alla quale fai riferimento?

“Difficile da dirsi. Danilo Grossi ormai rilascia anche patenti di “associazionismo che si impegna per il bene della città” e non è un mistero che molte associazioni locali preferiscono non prendere posizione davanti a cose del genere per paura di perdere quel poco di considerazione istituzionale che hanno ottenuto sinora con fatica. Per quanto mi riguarda, continuerò a portare avanti con ogni risorsa a mia disposizione le iniziative di Cassino Fantastica e a promuovere con altre associazioni gli Stati Generali della Cultura. L’obiettivo di questo progetto è quello di radunare in rete tutti i soggetti territoriali concretamente attivi che non vogliono farsi invischiare in questi favoritismi e intrighi di palazzo, che non fanno sicuramente bene al fermento culturale sul territorio che invece è molto vivo e molto predisposto a fare e non merita di essere mortificato così. Ma come diceva Peppino De Filippo: “adda passà ‘a nuttata”. Prima o poi vedremo andare via Grossi da Cassino. Speriamo solo che sia prima di assistere ad altri teatrini tristi come questo della “nuova” Pro Loco. Vorrei però infine tranquillizzare l’assessore Grossi che accusa chi lo critica di farlo perché vorrebbe il suo posto da Assessore. No, al momento non sono interessato a fare l’Assessore alla Cultura. Se dovessi decidermi ad ambire a farlo, farò quello che a lui non riesce proprio. Mi candiderò. Credo che questa città meriti un Assessore alla Cultura imparziale, presente sul territorio e capace di valorizzarlo perché forte dei voti dei cittadini che lo hanno votato”.

Un intervento molto duro quello di Messina che ha deciso di farsi avanti e di alzare i toni, probabilmente perché deluso dalle ultime vicende.

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