Il consiglio comunale era stato convocato nei giorni scorsi, tre i punti all’ordine del giorno: la questione Pro Loco e finanziamenti Arsial (15.000 euro); il futuro della Lolli Ghetti; e dibattito sulla situazione “Stellantis”. Tre punti decisamente importanti da sviscerare per la comunità. Quando alle 18.10 il presidente dell’aula, Barbara DI Rollo, ha dato l’avvio ai lavori ed è stato fatto il consueto appello, hanno risposto solo in otto. Dopo un’ora la seconda chiamata. Anche a quella presenti in otto. Assente in blocco la maggioranza a cui si sono aggiunte le consigliere d’opposizione Michelina Bevilacqua e Francesca Calvani. Seduti al loro posto Renato De Sanctis, Armando Russo, Luca Fardelli, Laura Borraccio, Benedetto Leone, Massimiliano Mignanelli e Franco Evangelista.
E De Sanctis già dopo la prima chiamata ha mostrato tutto il suo disappunto. “Non ci sono parole. Questa assenza è una mancanza di rispetto verso tutti i cittadini. Voglio ricordare, se ce ne fosse bisogno, che tutti i consiglieri e gli amministratori sono rappresentanti dei cittadini, a loro devono dare risposte. Non presentarsi in aula non rappresenta un dispetto nei confronti della minoranza, ma nei confronti dei cassinati. Avremmo dovuto affrontare degli argomenti importanti per il territorio. Fare chiarezza sulla questione della Pro Loco e dei 15.000 euro messi a disposizione dall’Arsial. Parlare del futuro della caserma “Lolli Ghetti”, una struttura storica della città e un punto di riferimento importante che per anni ha rappresentato una realtà per il territorio e non solo. E, altro argomento importantissimo, la questione Stellantis. Ignorare questo consiglio significa ignorare queste questioni e non ignorare noi consiglieri presenti. Non è una questione personale, noi abbiamo un ruolo, tutti noi abbiamo un ruolo e delle responsabilità. Non vengono meno queste responsabilità con un’assenza. Anzi. E’ una grave mancanza”.
Mentre in aula Di Biasio i presenti attendevano di poter avviare i lavori in consiglio, dal corridoio del sindaco un vociare riempiva l’aria, porte chiuse, quasi sbattute. Toni alti, decisamente un po’ troppo considerato il luogo. Tira vento di… provinciali e forti malumori. Evidentemente a Palazzo al momento ci sono altre priorità. Questione di punti di vista.
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