Cassino: sesso, ipocrisia e video virali

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Ipocrisia, ipocrisia… proprio all’ombra dell’abbazia.

Si è fatto tanto discutere negli ultimi giorni di un video girato sui social che ritraeva una coppia di giovanotti lasciarsi andare a “profonde” effusioni proprio sulla porta della chiesa di Sant’Antonio.

I fatti

Una scena da film, sotto una pioggia scrosciante, poco distante la musica di sottofondo provenire da un locale. Una serata dedicata agli studenti universitari, ai giovani. Una serata come tante. L’entusiasmo, accecato probabilmente da qualche bicchiere di troppo, e l’audacia della giovane età. Il video poi caricato sui social nella notte. All’alba i più mattinieri subito hanno iniziato a rimbalzarlo nelle chat di lavoro, di gruppi di amici, della palestra. In poche ore tutti, o quasi, avevano ricevuto o visto il video. All’inizio più di qualcuno si è lasciato andare a battutine ammiccanti, divertite, qualcuno con qualche punta di invidia. Poi, dopo un po’, ecco scendere il velo di ipocrisia, quella dei falsi bigotti, quella dei “giudicatori” da supermercato. “Oddio, quei giovani, così irriverente il loro gesto! Peccato!!! Peccato mortale amoreggiare in pubblico, farlo addirittura appoggiati al muro di una chiesa!! Bruceranno all’inferno!!”. Il video è stato rapidamente rimosso dai vari social. Qualche giornalista lesto ha “rubato” uno screenshot per allegarlo agli articoli di condanna collettiva e via. Peccato però che, nonostante questo, fuori dalle facciate, gli stessi commentatori virtuali della santa inquisizione, abbiano continuato a far circolare video, immagini e a far battutine. Ma guarda un po’! A chiedere chi fossero quei due giovani. A richiedere copia del video.

Tutti “santi” in un paese di peccatori

E allora diciamocelo che, nonostante tutto, l’unico vero problema per i ragazzi sarebbe stato quello di essere beccati dalle forze dell’ordine alle quali avrebbero dovuto rispondere per atti osceni in luogo pubblico. Ma questo anche se avessero consumato l’atto chiusi in una macchina, nel buio di un vicoletto (come tanti in questa città e non solo hanno fatto prima di battersi il pugno in petto). Ora, quanti dei giudici dal petto tronfio, quelli che hanno puntato il dito come fosse un mitra, possono considerarsi migliori o superiori? Quanti cassinati hanno fatto prima o dopo una “tappa d’amore” lungo i tornanti che portano all’abbazia, così vicini alla casa di San Benedetto? O anche nel buio della strada che costeggia il fiume? Nei parcheggi più appartati? Nessuno, certo. Nessuno. Ma certo proprio sotto i lampioni del centro, davanti alla chiesa, sotto la pioggia….

A volte basterebbe guardare “dentro casa”

Con tutti i problemi che attanagliano la società di oggi, anche la meravigliosa città che sorge all’ombra dell’abbazia e nella quale a migliaia vivono, siamo proprio sicuri che il problema vero siano due ragazzi che amoreggiano sotto la pioggia siano il vero vulnus. La questione di cui parlare per giorni? Il motivo per il quale indignarsi? Capita spesso però non ci si indigni quando i propri pargoli a scuola spingono il compagno, quando rispondono male all’insegnante. Quando bestemmiano gironzolando a piede libero in città, magari contro automobilisti e pedoni. Quando lasciano messaggi poco ortodossi su muri di palazzi e portici. Quando se la spassano sparando battutine sessiste, omofobe o razziste. AH ma quelli sono figli di nessuno, “di certo non il mio!”. A rompere l’equilibrio del mondo, in questo angolo di universo ai piedi dell’abbazia, sono due giovani stranieri (perché di studenti arrivati in Erasmus si tratta), che si lasciano andare ad attimi di bollenti coccole nella piazza della “bellezza che salverà il mondo”. E menomale che sarà la salvezza a salvare il mondo. Perché se dovessero essere le persone a salvarlo, allora saremmo messi tutti davvero male.

Un giorno qualcuno disse, fate l’amore non fate la guerra. Meglio un gesto di amore spontaneo, per quanto irriverente, che bombe su bambini e giudizi da tribunali social.

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