Roccasecca, la memoria di don Antonio Tuzi è ancora viva

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La comunità di Roccasecca ha ricordato la figura di don Antonio Tuzi nel trentennale della scomparsa avvenuta nel 1993 in circostanze tragiche. Ricordiamo che don Antonio fu assassinato insieme con la perpetua Libera Evangelista da due balordi che volevano rubare loro la pensione.

La cerimonia per ricordarlo è stata voluta dalla comunità del Castello e si è svolta nella chiesa giubilare di San Tommaso sul monte Asprano: nella mattinata la messa e nel pomeriggio l’incontro culturale dal titolo “Tra fede e cultura” con i saluti del sindaco Giuseppe Sacco, del parroco don Xavier Razanadahy e gli interventi del giornalista Fernando Riccardi e di monsignor Giandomenico Valente. Le conclusioni affidate a S.E. il Vescovo di Sora-Cassino-Aquino e Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo. Mentre è stato il coro Res Musica del maestro Marco Evangelista ad arricchire la manifestazione.

Fernando Riccardi e monsignor Valente hanno tratteggiato la figura di sacerdote, arciprete della Collegiata insigne della SS.ma Annunziata la Castello dal 1960 al 1993, uomo colto e animatore di tante manifestazioni culturali nel corso della sua presenza a Roccasecca, in particolare grande studioso di storia e del pensiero di San Tommaso D’Aquino che ha cercato di valorizzare e promuovere, in collaborazione con le varie amministrazioni comunali che si sono succedute durante il suo ministero. Don Antonio ha dato impulso alle manifestazioni civili del 7 marzo; è stato protagonista del restauro della Chiesa sul monte Asprano e della realizzazione della strada di accesso, del restauro  e dell’abbellimento della Chiesa di san Rocco, ma soprattutto è stato il sacerdote che ha accolto Papa Paolo VI a Roccasecca nel 1974 per il VII centenario della morte di San Tommaso D’Aquino. Senza dimenticare anche la visita del Cardinale Karol Wojtyla, poi divenuto Papa Giovanni Paolo II.

“Ero un ragazzo quando don Antonio Tuzi esercitava il suo ministero sacerdotale – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sacco – ma ricordo  la fama che accompagnava questo prete, quel suo essere custode generoso e infaticabile della tradizione più grande che abbiamo a Roccasecca, ossia la figura di Tommaso D’Aquino. Di don Antonio mi sono giunte tante testimonianze. Tutti hanno esaltato le qualità umane, la grande spiritualità e l’infinita cultura, in particolare grande studioso di storia e del pensiero di San Tommaso D’Aquino che ha cercato di valorizzare e promuovere, in collaborazione con le varie amministrazioni comunali che si sono succedute durante il suo ministero. Insomma, è nella storia di questa città. Per il suo servizio può essere considerato un cittadino onorario e io per questo lo voglio ricordare come esempio di dedizione e promozione della cultura del nostro territorio”.

“Era doveroso celebrarlo in questa importante ricorrenza, il trentennale della morte – ha concluso Sacco – Un ringraziamento agli organizzatori, ai relatori di questa serata e al Coro Res musica per aver arricchito la serata”.

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