Cassino e il mood green al profumo di… catrame

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Intervento in centro questa mattina. In piazza Marconi una bella distesa bituminosa per “livellare” il marciapiede dell’aiuola che ospita il Monumento delle Vittime Civili di Guerra. Qualcuno ha provato a “interpretare” questa scelta, motivandola come azione di prevenzione. O addirittura come scelta per fortificare i tronchi degli alberi che potrebbero cadere. Ovviamente interpretazioni date da chi non ha le competenze corrette, forse offuscate dal troppo entusiasmo per chi quelle scelte le ha operate. Ma è bene ricordare che a ciascuno dovremmo lasciare il proprio posto in base alle propri competenze e conoscenze. E come uno chef non può scegliere in nome di un architetto, un comune cittadino non può scegliere in nome di un agronomo. Sarebbe poi utile ricordare che per regolamentare queste iniziative dovrebbe esserci un regolamento del verde di riferimento. Regolamento più volte sollecitato dall’ambientalista Salvatore Avella.

E l’esperto spiega cosa rappresenta la scelta di coprire la base degli alberi con bitume o asfalto. “L’albero non “respira” solo dalle foglie. Le radici hanno il compito primario di trarre nutrienti dal substrato.
I nutrienti sono portati dal terreno anche da agenti atmosferici come pioggia e vento.
Asfaltando il substrato si crea un sistema chiuso, il più delle volte asfittico. La carenza di ossigeno favorisce la proliferazione di agenti fitopatogeni, in particolare dei funghi. I funghi sono la principale causa di morte di un albero. Poi ci sono danni indiretti. L’albero, che è un essere vivente, cerca di sopravvivere. Prima cosa si ancora, vedendo che non “butta bene”, attraverso lo sviluppo di nuove radici che hanno la funzione di cercare stabilità che sta venendo meno: le radici corda.
In secondo luogo, considerata l’ignoranza e la stupidità dell’uomo, sviluppa delle neoplasie atte a rompere l’asfalto per fare arrivare nuovamente i nutrienti al substrato: i noduli parenchimatici.
C’è un rapporto simbiotico, tra alberi e funghi ed la salute del substrato è la garanzia di questo rapporto”.

La spiegazione nel dettaglio

Il rivestimento con manto bituminoso del colletto, nonché il piede dell’albero altera profondamente lo stato di salute delle piante, determinando problemi gravissimi anche in termini di stabilità. Gli alberi subiscono danni diretti ed irreparabili sugli strati più esterni della corteccia che ha il compito di impedire l’ingresso di patogeni all’interno della pianta. Vi sono altresì dei danni indiretti provocati dalla medesima pavimentazione, in quanto lo strato bituminoso è uno strato impermeabile e rende il terreno sottostante privo di ossigeno. Le condizioni si aggravano quando nel suolo avviene l’ingresso dell’acqua, che ristagna e provoca marciumi e morte dei tessuti vivi della pianta. Fra i quali anche i tessuti conduttori di acqua e sostanze nutritive, indispensabili per la vita e la crescita della stessa.

Con il passare del tempo l’area del colletto risulterà così facilmente penetrabile da funghi cariogeni che andranno a divorare il legno interno degli alberi, compromettendone la stabilità e quindi la sicurezza dei cittadini. La gravità del problema risulterà evidente solo a distanza di anni e si ripercuoterà nei confronti dei cittadini sotto diverse forme, quali: sicurezza, decoro, salute, cultura, economia. E’ importante ricordare che da un lato abbiamo un basso costo iniziale dell’intervento pubblico ma in futuro avremo grosse conseguenze economiche che si ripercuoteranno nel bilancio comunale e quindi nei confronti dei cittadini che non avranno i servizi dovuti.

Sarebbe dunque il caso di prendere seri provvedimenti sull’impianto in questione: ristabilire quanto prima possibile le condizioni iniziali; prestare attenzione a non recare ulteriori danni agli stessi; elaborare un alternativa valida a degna di nota per il bene delle persone e nel rispetto dell’ambiente. Gli alberi in ambito urbano forniscono grossi benefici, per cui si invita caldamente l’amministrazione a preservarli.

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