Cassino, La vera storia di FortunEnzo. Per adesso.

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Non è sicuramente il sindaco più simpatico della storia di Cassino. Nemmeno il più bello, forse. Ma è, senza ombra di dubbio, quello più fortunato. Perché già allo stato embrionale la sua candidatura ha avuto il favore degli astri. Pescato li, dal cilindro, per far uno sgarbo al buon Peppino Petrarcone. Al quale, tra l’altro, aveva giurato eterna fedeltà si trovò ad essere il candidato di punta alle primarie del Pd. Così dalla notte al giorno si trasformò, o forse è più giusto, lo trasformarono da “ringhio” (tratto distintivo che comunque conserva ancora oggi) a “pulce”. Da centrocampista di “sbattimento” a fantasista. E se questa non è fortuna cos’altro è?

Le primarie

Se non ricordiamo male i votanti alle primarie del Pd 2019 furono 2635, o giù di lì. Enzo Salera trionfò con 1.313 voti. Alle sue spalle l’avvocato Sarah Grieco con 848 voti. Terzo, Luigi Maccaro con 455 voti. Passeranno alla storia come le primarie più inquinanti del centrosinistra. Qualcuno osò addirittura affermare: “Mario Abbruzzese si è scelto l’avversario”. In effetti, secondo le stime, a votare sarebbero dovuti andare circa 1700 residenti, ne arrivarono quasi mille in più. In sostanza le truppe cammellate del centrodestra. In particolare quelle stanziate a Sant’Angelo e Antridonati. Insomma davvero fortunato questo Enzo!
Furono i giorni in cui il centrodestra “bruciava” un possibile candidato ogni due giorni. Fino alla scelta finale calata dall’alto: Mario Abbruzzese. Che, ovviamente, come si evince si era già portato avanti con il lavoro.

Le elezioni

Anche qui un po’ di fortuna al buon Enzo non gliela tolse nessuno. Il primo turno recitó quanto segue: Abbruzzese 6116, Salera 6067, Petrarcone 5805. Enzino superò il compagno Peppino di soli 262 voti e andò a giocarsi la partita al ballottaggio. E anche lì ci fu lo zampino di qualche elemento del centrodestra che venne rifiutato da Petrarcone il giorno prima della consegna delle liste e che dovette tapparsi bocca, naso e orecchie e tornare a casa da zio Mario. Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo. E il buon Peppino non ce la fece per qualche voto disgiunto di troppo. Insomma proprio fortunato questo Enzino.

Al ballottaggio sappiamo tutti come andò e che alla fine trionfò il voto contro Mario Abbruzzese non di certo Enzo Salera che, come dicevamo, ebbe la fortuna di essere al posto giusto al momento giusto.

I giorni nostri

Si dice che l’aruspice degli Antridonati esaminando le viscere di un pollo abbia visto ancora qualche mese con gli astri a favore per Enzino. A parte gli scherzi, infatti, il sindaco seppur amministrando la città davvero in modo discutibile, a tratti anche indecentemente, non sembra avere avversari.
Il centrodestra si è incartapecorito sulla filosofia delle primarie e dei saggi che, a parte proporre un COMBATTIMENTO, udite, udite, tra due MILIARDARI, “njentepopodi’meno” nel Chiostro dei Benefattori a Montecassino (ed è tutto dire, senza le assurde motivazioni a corredo), cosa che, tra l’altro ha fatto ridere tutta la città e rabbrividire gli “abitanti” del sacro monte, non ha ancora espresso uno straccio di idea degna di tale nome.
E FortunEnzo se la ride. Per adesso.

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