Cassino, Salera e la giunta…muta

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E’ andata. Con la conferenza stampa del sindaco in sala Restagno cala il sipario sulla crisi che si era aperta una settimana fa. Quattro conferme, tre new entry, alcune delle quali in “tempi non sospetti” si erano lasciate andare a giudizi a pioggia sui social poco entusiasmanti nei confronti di questa amministrazione e del mondo politico in generale. Ormai si sa, i social non perdonano, e se le persone hanno la memoria corta e fallace, i social no, registrano e ti ricordano. Ma ricordano anche agli altri. Lo screenshot colpisce più di una freccia avvelenata!

Il gioco del silenzio

Detto questo, al netto dei malumori e dei musi lunghi, la nuova giunta si è distinta per una caratteristica: il silenzio. E’ stato il sindaco a fare il punto, il sindaco a presentare la squadra, il sindaco a rispondere alle domande. Vecchi e nuovi assessori sono rimasti muti. Come fin troppo spesso è accaduto anche in aula consiliare. Dalle new entry ci si aspettava sicuramente di più, un sussulto, una serie di propositi o almeno una presentazione che avrebbe fatto un po’ riunione degli alcolisti anonimi. Insomma, almeno un tentativo per presentarsi alla città.

Il patto

“Questo era un cambio previsto già a metà mandato e sollecitato dai consiglieri. Io mi sono preso la responsabilità di andare avanti ancora un anno. Ora i tempi erano maturi. Dopo tre giorni di consultazioni, sono state individuate le nuove figure. Abbiamo sottoscritto un patto che prevede il rispetto di obiettivi e punti. Porteremo avanti quello che è stato iniziato. Sicuramente la pandemia non ha aiutato le attività di questa amministrazione, ma ora andiamo avanti con tutti i cantieri e i progetti”. E’ deciso Salera, parla, spiega, al suo fianco il fido Carlino, l’unico della “vecchia guardia” che ha accennato un sorriso.

“C’è stato anche un confronto con gli ex membri della giunta, a loro è stato chiesto di restare accanto a questa amministrazione. Di continuare a far parte di un progetto. Ci sono stati dei chiarimenti”.

Doppio giro del Commercio

Ricordiamo che le deleghe al Commercio sono “passate di mano” nel gennaio 2021, dalla Delli Colli alla Volante, quindi un cambiamento c’era già stato. I consiglieri che avrebbero chiesto la testa della principessa Dem sembrerebbero essere ancora poco chiari. Ma anche quello ormai è un capitolo chiuso.

Venturi il ribelle

Per quanto riguarda l’assessore Venturi, per lui c’è stata doppia occasione di lasciare l’esecutivo, nel giugno del 2020 quando ha rassegnato per la prima volta le dimissioni. Respinte dal sindaco. E a ottobre 2021. Anche in quel caso respinte. Insomma, le occasioni per fare un cambio a metà mandato ce ne sono state.

Per la Alifuoco, forse, è stato tutto più facile, avendo presentato lei stessa le dimissioni il mese scorso.

Alla domanda se questo rimpasto fosse in qualche modo legato alla debacle delle provinciali e delle regionali, il primo cittadino nega. Era tutto previsto da tempo. Ma non era stato proprio lui a rimarcare che dopo queste tornate elettorali, considerato tutto quello che era accaduto, sarebbe stato necessario fare il punto e un rimpasto? Non era proprio a dicembre che il sindaco avrebbe dichiarato “Dopo le provinciali cambio tutto!”. Oggi ha invece negato questo collegamento, spiegando che “i cambi non sono stati fatti prima delle regionali poiché alcuni assessori erano candidati. Una scelta che avrebbe potuto penalizzarli. Ma erano comunque previsti”.

Molto ma molto lontano

Riguardo alla “vicinanza” degli amministratori uscenti, il quadro non sembra proprio così idilliaco. Arcobaleni e unicorni li lasciamo nei sogni dei bambini. Si prevede un viaggio molto più ostico per il buon Enzo. In ogni caso gli assessori sono già tutti “attivi”. Ora si attende la convocazione del prossimo consiglio comunale. Intanto il “campo largo” taglia xs si avvia ad essere “coltivato” per le urne del 2024. La “pappatoria” è pronta.

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