Se ne fa tanto parlare, dell’attaccamento alle proprie radici. Ogni generazione ricorda i luoghi che si frequentavano in gioventù. Ognuno è attaccato a una visione della città. I rimpianti sono molti. I desideri ancora di più. Così come le polemiche e le lamentele. Ma le generazioni si susseguono, la società cambia regole, usi e costumi. Su un cosa però ci dovremmo concentrare tutti, su quello che significa essere comunità. E quando si riesce a intravedere quella umanità bella che contraddistingue i cassinesi, quelli veri, quelli che amano la città nelle sue sfaccettature più anonime e sconosciute, allora il cuore si scalda. A raccogliere e descrivere uno di questi attimi è stata la signora Angie Belardi, che ha fatto il grande dono di raccontarla sui social. Riportiamo qui il suo scritto.
Tre euro che fanno la differenza
“Buonasera Cassino,
è difficile spiegare l’attaccamento alla propria terra, il sentirsi sempre figli di una città….È qualcosa che si sente dentro, un sentimento che si riempie di orgoglio con piccolissime cose, storiche e profonde. A me è successo poco fa, nella piccola pizzeria di quartiere, quella piccola bottega, fatta di pochissimi tavolini, arredamento mai cambiato nel corso degli anni, dove sei certo di trovare quel pezzo di pizza dal sapore inconfondibile, ma soprattutto loro, moglie e marito che sono lì da sempre, da quando ero bambina. Lui nelle retrovie a stendere ed infornare, lei, la moglie instancabile, al bancone, sempre con la stessa umiltà ed infinita gentilezza…Prima di me c’era una signora, abbastanza anziana, guarda la proprietaria del locale e le dice…
“Sient facemm accusi’, stasera ramm tre euro r pizza per favore, par che sti soldi non bastano mai, soprattutto ropp le feste.”
La proprietaria della pizzeria, riempie un vassoio di pizza, lo incarta e lo da alla signora che, con occhi lucidi prende quel vassoio e…
“Ma chiss nn so tre euro r pizza, sono molti di più!”
La proprietaria le sorride e le risponde..
“Non ti preoccupare, vai a casa, fai gli auguri di buon anno a tuo marito, noi ci vediamo sabato prossimo.”
Vi giuro, se avessi potuto dipingere quel momento l’avrei fatto, avrei racchiuso in un dipinto la mia, la nostra Cassino….Perché per noi, figli di questa città, chell tre euro so na ricchezza inestimabile..”
Clicca qui per leggere ulteriori notizie