Cassino, Emanuele trova una… nonna sotto l’albero

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Di storie di solidarietà ce ne sono molte, sotto le feste tutti si sentono più buoni. Pacchi di beneficienza vengono consegnati nelle parrocchie. Le associazioni si mobilitano e partono verso corsie ospedaliere, quartieri di periferia e tra quelli che tutti chiamano “gli ultimi”. Ma spesso, troppo spesso, ci si dimentica o non ci si rende conto del familiare o del vicino che vive nel buio e nella solitudine. Ma a Natale accadono anche miracoli, piccoli miracoli, che fanno la differenza. E così capita che un bimbo trovi una nonna e una nonna trovi un grande amore aprendo le porte della sua casa.

Tanto amore dietro una porta

E’ accaduto così che in una piccola casa popolare del centro di Cassino una tavola destinata ad accogliere una sola commensale abbia invece visto “nascere” una nuova e speciale famiglia. Elisa ventiseienne (nome di fantasia) del Cassinate è una mamma sola, un compagno che è passato nella sua vita solo per lasciare un grande dono dagli occhi verdi, che chiameremo Emanuele, e tanto dolore e abusi. La forza di dire subito no a quell’amore malato e la chiusura con la famiglia di origine che quel nipotino proprio non lo voleva. Elisa ha mollato tutto, ha accolto il suo bimbo e si è data da fare. Grazie all’aiuto di qualche amica e conoscente, di parrocchie e volontari è andata avanti. Ora svolge le pulizie in casa di altri. Conduce una vita dignitosa ma le rinunce sono molte. Così anche un regalo diventa superfluo, di panettoni e torroni per le feste neanche a pensarlo, in casa (un monolocale) un piccolo alberello di 40 centimetri.

Dalla solitudine al calore del cuore

Tra le case che la giovane cura con attenzione c’è quella di Assunta, vedova da tempo, con i figli grandi e lontani. Le due donne si sono ritrovate così, nella loro solitudine, ma con i loro grandi cuori. Quando Assunta ha saputo che la giovane avrebbe trascorso il Natale sola con il suo bimbo di sette anni davanti a un piatto di pasta non ci ha pensato due volte. “Io sono sola, voi siete soli. Perché non trascorriamo il Natale insieme?”. E così eccoli, tutti e tre seduti intorno a una tavola colorata, un po’ di dolcetti, un po’ di pasta al forno (quella buona che solo le nonne sanno fare), qualche polpetta e patatine fritte. Niente di speciale, ma tutto diventa buono se condiviso. Da alcuni vicini di casa sono arrivati a sorpresa un panettone e torroni, noci e mandarini, perché anche Assunta tira avanti con una piccola pensione. Sotto un albero addobbato con lustrini colorati riesumati dal cassetto degli anni’80, anche un pacchetto.

Un pacchetto davvero speciale

Emanuele è curioso, chissà per chi sarà mai quel pacchetto. Chissà se Babbo Natale ha saputo che quest’anno lui e la mamma sarebbero stati fuori, chissà se questa volta un regalo ci può scappare anche per lui, che è stato così bravo. Vorrebbe tanto quel trattorino. Finita la cena quel pacchetto arriva sul tavolo. Ma è proprio per lui, non ci può credere! Tira il nastrino e apre, ne escono due mutandine e dei calzini. Sul suo volto un pizzico di delusione. Ma a vedere bene ecco qualcosa da aprire… il dono tanto agognato, pochi euro per rendere un bambino il più felice del mondo. “Grazie nonna!”. E si perché per essere nonna non è necessario avere un legame di sangue, così come per essere un buon genitore non è necessario mettere al mondo un bimbo. La ricetta giusta è solo l’amore, qualche polpetta e un escavatore giallo nuovo di zecca.

Una storia tra mille

E mentre in città tanti coetanei erano a far festa, brindare e ballare davanti ai locali, Elisa ha riscoperto la gioia e il calore di una casa. L’abbraccio di una “nonna” per lei e per il suo cucciolo. E’ stata lei a volerla raccontare, chiedendo di restare anonima. Lo ha fatto per dimostrare che a volte basta poco per cambiare la vita di qualcuno che ci vive accanto. A chi le dice che questa vita “se l’è voluta lei”, risponde con un sorriso, lo stesso che illumina il volto di Emanuele. Assunta è felice di aver trovato due nuovi nipoti, sentirsi chiamare nonna scalda il cuore. E sono già pronti a brindare insieme all’arrivo del 2023. Ognuno sceglie dove e con chi brindare. E soprattutto il motivo per farlo. La porta di quella casetta popolare si chiude su una nonna “scoperta” e una gioia inaspettata. E ora, pensandoci, sappiamo davvero cosa c’è dietro la porta del nostro vicino o di quella di qualche palazzo più in là?

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