Cassino, in Comune per Natale malumori e dimissioni… forse

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“C’eravamo tanto amati” , o forse no. A ridosso di queste provinciali gli animi fuori e dentro il Palazzo di piazza De Gasperi si sono fatti sempre più cupi e tesi. Secondo indiscrezioni trapelate da più parti sarebbero state consegnate al sindaco anche delle dimissioni, rimaste “appese”. Sembrerebbe che il fido Danilo Grossi ne abbia veramente abbastanza, sempre più catapultato sulle dinamiche capitoline e regionali. Ma il buon sindaco Salera, pur ricevendo, sempre secondo indiscrezioni, la “lettera d’addio” del suo fido braccio destro, sembrerebbe non esserci andato troppo liscio. Ribadendo che nessuno sia “indispensabile”, tutto può cambiare o essere sostituito.

La musica che suona in Comune non è più tanto Pop, se pure lo sia mai stata. La melodia è sicuramente più cupa, a tratti tarantella, a tratti rintocchi di campane nel silenzio. Quanto può essere difficile mantenere l’equilibrio in questa maggioranza? Mentre da sempre è stato ovvio e palese che nell’opposizione il coro di voci sia stonato e ognuno interpreta il brano che preferisce, la maggioranza ha sempre marciato al passo. Certo la percezione dall’esterno non è stata proprio di compattezza e unione. Ma di interpretazioni, digievoluzioni, indiscrezioni e pettegolezzi ne sono piene le tasche e anche social e articoli.

Sicuramente il famoso rimpastino spesso paventato, poi negato, poi riproposto e rimesso nel cassetto, sembra sempre più plausibile. Lo stesso sindaco aveva annunciato nelle settimane scorse che dopo le provinciali avrebbe rivisto qualcosa. Lui è sicuro del risultato, del suo. E ci mancherebbe. Ma dietro il voto di domani c’è una scacchiera talmente tanto intricata e oscura che neanche Voldemort potrebbe avere certezze al momento. Diciamo che l’unica cosa assodata è che Cassino starà ad osservare, perché chiunque incassi la vittoria, non arriva dalla città martire. E sotto l’albero o nella calza della Befana potrebbe arrivare molto più carbone del previsto… per qualcuno. E carovane di zucchero per qualcun altro. Adda passà ‘a nuttata.

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