Sant’Elia, gli studenti dell’I.C. alla scoperta della Divina Commedia

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Attualizzare la Divina Commedia progettando un nuovo viaggio, questa volta multimediale, in un “Inferno” contemporaneo. È questa la sfida che vede impegnati gli alunni dell’I.C. di Sant’Elia Fiumerapido nell’ambito del progetto “Inferodantis”, che sta coinvolgendo in svariate attività non solo i ragazzi delle medie, ma anche i bambini della scuola primaria.

A spiegare il progetto la professoressa Mariella Bertolino. Il percorso, promosso dalla rete ARETE, promuove un’attualizzazione dell’opera dantesca, in un’ottica laboratoriale e coinvolgente, che favorisca lo sviluppo del pensiero critico. Da Sant’Elia a Vallerotonda, gli alunni si sono calati nei panni di nuove “guide”, per accompagnare il Sommo Poeta alla scoperta delle tante problematiche che affliggono la nostra epoca, non senza offrire un messaggio di salvezza.  Analizzando i passi dell’Inferno, confrontando i gironi danteschi con le criticità della società in cui viviamo, gli alunni riescono a prendere consapevolezza della problematicità del reale, sperimentando al tempo stesso il senso concreto della costruzione e della manipolazione dei saperi, grazie alla realizzazione di prodotti autentici.

“Un progetto innovativo, che guarda al futuro e risponde a un’esigenza formativa imprescindibile: quella che punta alla creazione di menti critiche, che sappiano porsi domande e trovare soluzioni in una società sempre più complessa, nella quale è centrale lo sviluppo delle competenze linguistiche. Il termine “infero”“. Chiarisce  il Dirigente scolastico, Nazario Malandrino. “Rimanda certo all’Inferno di Dante con le sue sofferenze individuali di significato universale, ma anche all’inferenza logica. Al ragionamento causale capace di condurre a conseguenze necessarie. Fare inferenze è una delle più importanti capacità umane proprio perché consente all’essere umano di “interpretare” il suo mondo e trarre una conclusione a partire da dati, risolvere problemi, prendere decisioni, valutare e pesare la coerenza delle proprie convinzioni. La Scuola che vorremmo costruire in rete conduce le menti nei nostri ragazzi anche verso esperienze digitali capaci di restituire “profondità”. Una dimensione ormai persa e dispersa in quella  navigazione internet che resta troppo spesso in superficie e spegne in molti la passione per l’approfondimento e l’argomentazione”.

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