Carlotta Delicato: una passione, tanti traguardi e mille sogni

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Il pallino per la cucina ce l’ha sempre avuto. Fin da adolescente dentro il suo cuore “bolliva in pentola” il desiderio di stare tra i fornelli. I dubbi dei genitori, un po’ di più quelli di papà. Ma la tenacia e la fiamma che illuminava quegli occhi scuri hanno conquistato tutti. E menomale. Oggi Carlotta Delicato, seppur giovanissima, ha già incassato numerosi successi e tanto ancora ne ha davanti a se.

Solo pochi giorni fa è stata premiata nell’ambito del prestigioso Cook Awards 2022 come Chef Novità dell’anno. Una strada non sempre in discesa, costellata da impegno, sacrificio e tanto amore per la cucina.

Ti aspettavi questo riconoscimento?

“Per me è stata una grande soddisfazione. Un premio che non mi aspettavo, ma che va a tutta la mia squadra e in primis alla mia famiglia. Il ristorante è stato aperto da poco, e questo risultato ci riempie di orgoglio”.

In giro per il mondo e poi il ristorante a Contigliano

“Si, non mi sono posta limiti. Ho cercato di vivere in pieno tutte le esperienze che la vita mi ha messo di fronte. Ho conosciuto luoghi, colori, odori e sapori di posti lontani ma anche vicini. Ho voluto immergermi in ogni giorno di lavoro e di vita. Inevitabilmente poi i due aspetti si fondono. Poi ho deciso, insieme a mio marito, che mi sostiene sempre, di iniziare questa nuova avventura. Abbiamo scelto un piccolo borgo, un luogo a misura di persona, dove ogni volto ha una storia, dove ci si conosce un po’ tutti. Dove far crescere una famiglia”

Come ti ha accolto il borgo?

“La città mi ha accolta con entusiasmo. Abbiamo inaugurato a giugno e in questi mesi abbiamo lavorato molto bene. Per i prodotti si è creata una filiera importante e fiduciaria con produttori locali. Dagli agricoltori ai macellai, per passare da produttori caseari e simili. Ovviamente ci sono dei prodotti che non possono essere proprio a km0, ma lavoriamo tanto sulla qualità. Che ovviamente per me deve essere una priorità. Dopo il premio sono arrivate le congratulazioni del sindaco e dell’amministrazione e il calore dei cittadini”.

La vita tra i fornelli è sempre stata divertente?

“La vita in cucina è sacrificio. Sarei ipocrita a negarlo. All’inizio ho lavorato tanto, magari sul contratto c’era scritto 8 ore, ma restavo anche 12 o 14 ore tra i fornelli. In molti casi non era previsto stipendio o si trattava di cifre irrisorie. Non è giusto, non lo è in nessun ambito e per nessun lavoro, ma lo devi mettere in conto. Non va bene essere sfruttati, ma la gavetta ci sta, ti motiva e ti fortifica. Ti mette alla prova e testa la tua reale voglia di fare quello che fai”.

Donne, lavoro e… pentole

“Per le donne è sempre più complicato. La famiglia, i figli, la maternità. Per alcuni vengono vissuti o imposti come ostacoli e paletti. E’ complicato “smontare” questo modo di vedere le cose. Ma è possibile. Alla base di tutto c’è sempre la tenacia, la volontà del singolo, ma anche la forza delle persone che ti stanno accanto. Se arriva sostegno da loro allora hai quel qualcosa in più”.

Quanto conta il mondo intorno a te?

“All’inizio mio padre aveva qualche dubbio. Ero una adolescente e questo è comprensibile. I suoi dubbi sono durati poco. Mia madre invece non ne ha mai avuti. Così come mio fratello. Ho avuto familiari e amici che mi hanno incoraggiata sempre. E poi Hell’s Kitchen, la vittoria. Le numerose esperienze. Ora sono una donna, una moglie e una madre. Rifarei tutto. Vivo in un luogo in cui, anche se ho una sola ora libera, posso tornare a casa e stare con mio figlio. E faccio ciò che amo nel mio ristorante. E’ qualcosa di molto vicino all’equilibrio, ma nella vita si può sempre migliorare”.

Cosa consiglieresti ai giovani?

“Di crederci. E se ci credono davvero, se non lo fanno per fama o per soldi, ma lo fanno per amore, di fare qualche sacrificio. Di mettersi alla prova. Di mettersi in discussione. Ogni giorno si impara qualcosa e si scopre qualcosa di nuovo. Ogni occasione è buona per formarsi. Si incontreranno delle difficoltà, questo fa parte della vita. Se ci sono dubbi, se non si ha questa voglia, anche di sbagliare, di essere redarguiti, allora il mio consiglio è quello di chiedersi veramente se quella sia la scelta di vita giusta. Oggi lavoro con una squadra che conta meno di dieci persone, ognuno sa cosa deve fare e nessuno potrebbe lavorare senza il contributo dell’altro. Neanche io, ovviamente. Il ristorante (Delicato ndr), conta 24 coperti. Siamo rodati ma giorno dopo giorno ci confrontiamo per gestire le cose sempre nel miglior modo possibile”.

Una voce pacata, quella di una giovane donna che sa quello che fa, che sa come ci è arrivata e che non rinnega nulla di quello l’ha portata ad oggi. Non si è risparmiata in niente, non ha rinunciato a niente. A 21 anni sul podio di Hell’s Kitchen, poi i migliori ristoranti, l’Europa, il Sud America, Barcellona. Oggi, a 28 anni, con la sua famiglia e il suo ristorante e un nuovo prestigioso riconoscimento. Una stella tra i fornelli che solo una decina di anni fa frequentava il liceo scientifico di Cassino. Ma già aveva le idee molto chiare.

Sua maestà “La Quaglia”
Il Vitello Tonnato
“Porro, romesco”

Come va il ristorante? C’è qualche piatto particolarmente apprezzato?

“Fortunatamente devo dire che abbiamo quasi sempre il pienone. In tanti vengono da Cassino o dal Cassinate, ma molti da Roma, dalle città limitrofe, dalla Toscana. Insomma volti conosciuti ma anche no, che diventano però degli habitué. Sicuramente molti vengono per assaggiare la quaglia, ma poi assaggiano anche altre pietanze. Noi siamo sempre alla ricerca del prodotto che esalti la materia prima. La cucina della nonna è ottima ma nessuno può battere le nonne. Noi facciamo altro e lo facciamo con curiosità e passione ogni giorno, in ogni stagione. Il mio vitello tonnato, ad esempio, è una rivisitazione tutta da scoprire che viene particolarmente apprezzata”. E solo a sentirla ti viene già fame e voglia di accomodarti nel suo ristorante di Contigliano. Piatti emozionanti immortalati nel dettaglio dall’obiettivo di Francesco De Marco.

Una professionista che, seppur giovanissima, siamo sicuri offrirà ancora tante sorprese per i palati sopraffini e non solo. Un’eccellenza del territorio dalla quale trarre ispirazione e da seguire con attenzione. Stay tuned, Delicato at work.

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