Alessandro Parente conquista il festival di Castelfidardo

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La Scatola del Vento di Alessandro Parente ha conquistato la quarantaduesima edizione del festival internazionale della fisarmonica di Castelfidardo. E ha dedicato il premio a Francesco Guccini: al maestro di Pavana il gruppo ha voluto inviare immediatamente un video messaggio. Da qualche tempo Parente intrattiene un “dialogo” di musica e parole con il cantautore che nel 2018 ha anche partecipato all’audiolibro “Storia di un antico suonatore di organetto”, che ha per protagonista Vincenzo Del Seni di Coreno.

Un podio che fa emozionare

I giovani organettisti diretti dal maestro Alessandro Parente sono saliti sul gradino più alto del podio grazie a brani di nuova scrittura come “Sposa” e “Cuore di pietra”, composti dallo stesso Parente, ma anche della tradizione, come la ballarella di Coreno nella Terra di Lavoro riarrangiata per l’occasione.
Un risultato importantissimo dal punto di vista artistico, perché il Pif è un concorso internazionale sia per solisti che per orchestre pervaso da grande spirito di innovazione. Il nome del borgo marchigiano di Castelfidardo, infatti, grazie all’operosità e all’ingegno di Paolo Soprani, è ormai associato a quello della fisarmonica e dell’organetto. Negli anni il festival ha ospitato artisti del calibro di Richard Galliano, Stefano Bollani, Stefano Di Battista, Marc Perrone, Antonello Salis, Pierangelo Bertoli, Milva e Vinicio Capossela. Ottima la direzione artistica di questa edizione affidata al giovane maestro calabrese Antonio Spaccarotella.

Un momento indimenticabile

L’emozione è ancora viva nelle parole di Alessandro Parente, che così si è rivolto ai suoi “ragazzi” poco prima dell’esibizione nella suggestiva chiesa di San Francesco: “Oggi state rappresentando le vostre famiglie e il vostro paese”.
E loro, gli organettisti Michele Parente, Anna Parente, Antonella Parente, Dalila Parente e Ludovica Staiano, il solista Carlo Parente, Alisia Parente al basso e Domenico Parente alla fisarmonica, sono stati superlativi nell’esecuzione dei brani e nella consapevolezza di avere il compito di custodire e trasmettere lo spirito, la nostalgia e l’allegrezza dell’animo contadino. “Sul palco a Castelfidardo sono saliti tutti i miei allievi, di ieri, di oggi e di domani. Ma soprattutto dobbiamo condividere il premio con il mio collaboratore Laerte Scotti: a lui devo la ventata di innovazione trasmessa all’orchestra. Un grazie affettuoso a tutti i genitori dei musicisti della Scatola del Vento”.   

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