Cassino, la piazza e l’inaugurazione rinviata… ancora

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Questa inaugurazione non arriva mai. I lavori contestati da alcuni, acclamati da altri, sembrano non vedere la parola fine. E la tanto agognata inaugurazione della novella piazza Diamare, che si sarebbe dovuta tenere oggi 15 ottobre, a quanto pare non ci sarà. Operai ancora al lavoro nel primo pomeriggio. Le transenne sono state “ridotte” lasciando il passaggio pedonale sul lato del corso. In azione un operaio ai piedi della fontanella per sigillare e concluderne la posa.

Una “gestazione” difficile

La piazza della “discordia” ha visto arrivare le transenne prima dell’estate, è passata per le polemiche degli alberi tagliati e sradicati poi per la pavimentazione antica venuta alla luce. Per non dimenticare anche la variegata collezione di ordigni bellici che ogni scavo a Cassino offre sempre in abbondanza. Insomma, quella che si potrebbe definire una “gestazione” particolarmente complicata. Da settimane ormai, con l’arrivo dell’autunno, si sono susseguiti gli annunci. Gli arredi pian piano sono arrivati, le panchine marmoree sono state sistemate. La fontanella storica è stata riposizionata, seppur spostata di poco, generando un’ondata di serenità. E la data “x” per il taglio del nastro annunciata: il 15 ottobre. Qualcosa deve essere andato per il verso storto perché oggi tecnici e operai erano ancora in piena attività.

Da voci di corridoio sembrerebbe che ci siano stati problemi con le griglie, presumibilmente sbagliate e poi montate al contrario. Ma anche con l’illuminazione e con la necessità di installare alcune pompe per far defluire l’acqua che già si era accumulata nelle scorse settimane.

Polemiche ed entusiasmo

“Hanno messo delle panchine di marmo con degli schienali che di funzionale non so cosa abbiano. D’estate ci potremo cuocere le uova con il sole a picco e per arrivare allo schienale bisognerebbe essere dei giganti”. Diverse le critiche e le polemiche. “Belli i progetti e i disegni. Peccato che tecnici, politici e grandi architetti abbiano dimenticato di fare i conti con la città, il commercio e la viabilità”. “Una città che sa solo criticare e che non apprezza scelte migliori” difendono gli entusiasti. “Sicuramente una riqualificazione per il centro della città”.

Tutti avanti e che ce ne fotte!

Ma a prescindere da tutte le posizioni che si sono delineate in città le cose seguono il loro corso. Della serie “che ce ne fotte”. Così era, così è stato deciso e così sarà a prescindere da tutto. Perché così è bello, così è sostenibile e così la città cambierà volto. Che poi chi l’avrà mai detto o voluto che la città cambiasse volto. Magari andrebbe solo pulito, questo volto, adornato. Rispettato insomma. Non è che due punture di botulino e due labbra a canotto rendono un “volto” migliore e più bello.

Accessibilità: dubbi e anomalie

Inoltre a furia di gridare in nome del green, della bellezza che salverà il mondo e dei detrattori a tutti i costi, qualcosa è stato lasciato indietro. Gli scivoli di accesso al marciapiede e quindi alla tanto amata “area pedonale” non sono stati rimessi a posto. Nonostante le segnalazioni di criticità già sollevate anche in passato da parte di numerosi disabili. Considerato il cantiere e la voglia di “cambiare”, qualche miglioria si sarebbe potuta pure realizzare. Su un lato c’è addirittura una colata di asfalto a sostituire lo scivolo. Ma certo, che cattiveria, sarà di sicuro un lavoro realizzato a brevissimo. E vogliamo sbagliarci allora, vogliamo aver scritto per mancanza di informazioni e non per mancanze da parte di chi ha come armi per la salvezza del mondo la bellezza e l’inclusività. E intanto, si accettano scommesse sulla data del taglio del nastro.

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