Monte Cassino Stiftung, la storia come tesoro da custodire

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Iniziative per non dimenticare. Fin troppo spesso la “memoria” viene “relegata” a qualche ora di lezione o a qualche manifestazione poco partecipata. Da anni, dal 2008, la Fondazione Monte Cassino Stiftung si occupa di far conoscere ai giovani polacchi, tedeschi, inglesi e italiani le vicende legate alla sanguinosa battaglia di Montecassino. Un appuntamento che porta nella Città Martire decine di studenti delle nazioni che si sono combattute nelle battaglie di Cassino. Senza alcuna differenza tra vincitori e vinti. Ma con la sola idea di costruire un percorso di pace per far si che non ripetano le atrocità delle guerre.

Studenti in città per conoscere la storia

In questi giorni i ragazzi hanno avuto l’occasione di visitare i sacrari militari, di trascorrere del tempo insieme ai coetanei di Cassino e di vivere un’esperienza unica.  La manifestazione viene organizzata dal referente per l’Italia Fondazione Monte Cassino Stiftung Michele Di Lonardo. Proprio Di Lonardo tra mille difficoltà riesce sempre a creare dei momenti di viva riflessione per quanto successo.

Un toccante momento di preghiera

E ieri in piazza de Gasperi si è solta una cerimonia al Monumento ai Caduti. Presenti decine di studenti, il sindaco Salera, il consigliere Galasso, il vescovo Antonazzo e don Benedetto. Toccante il momento di preghiera nel quale Antonazzo ha ricordato quanto sia importante il concetto di fraternità. Ora più che mai, in questi mesi così difficili per l’Europa che f i conti con la terribile guerra tra Ucraina e Russia.

Il monito del sindaco

“ Iniziative come queste – ha detto – rientrano nello spirito da noi condiviso della diffusione della cultura della pace. Ricordare i Caduti  non ha lo scopo solo di onorarne la memoria ma anche quello di tramandare alle giovani generazioni la memoria di cosa è stata la guerra, gli orrori che la caratterizzano, i lutti che arreca, e trarne insegnamento. Mantenere viva la memoria significa anche evitare il ripetersi dei suoi orrori ”. “Il ringraziamento nostro, di questa nostra città decorata di medaglia d’oro al valore militare – ha detto ancora – va a chi ha combattuto qui, a chi ha lasciato qui la giovane vita per la loro, la nostra libertà. Oggi torniamo ad onorarli e non dimenticheremo di farlo ad ogni occasione. Vivendo questi momenti non come un dovere ma come una insopprimibile esigenza”. Rivolgendosi infine ai ragazzi si è augurato che siano degli ambasciatori di pace, ancor più ora in un mondo che di pace tanto ha bisogno.

L’impegno esemplare di Michele Di Lonardo

Quello che va avanti con i ragazzi di Cassino e in particolare con gli studenti del “Medaglia d’Oro” è un gemellaggio virtuoso. Cuore e anima di questo immenso lavoro è Michele Di Lonardo che durante questi giorni ha fatto da Cicerone agli studenti stranieri. Giovani che osservano con attenzione luoghi e ascoltano la storia. Sono le nuove generazioni, nipoti e pronipoti di chi ottanta anni fa sacrificò la sua vita qui, in questa terra. Ma anche dei soldati che combatterono durante il secondo conflitto mondiale in tutta Europa. Mantenere viva questa memoria, ricordare ciò che è stato affinché non sia più, è una vera e propria missione. E sebbene, anche da parte delle Istituzioni, ci sia fin troppo spesso disinteresse e poco supporto nei confronti di queste iniziative, sono proprio questi momenti a seminare la pace. Ne è ben consapevole Di Lonardo che, nonostante qualche difficoltà di troppo, non perde occasione per trasmettere questa “eredità” ai ragazzi che da tutta Europa arrivano in città per partecipare a questa manifestazione.

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