Il Premio Internazionale Cassino Città per la Pace diventa unico con Silvana Landolfi

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Sabato 10 settembre si terrà la prima edizione del Premio Internazionale Cassino Città per la Pace, una manifestazione nata nel 2019 con l’intento di premiare chi col suo operato quotidiano contribuisce a riaffermare il ruolo attribuito a Cassino dall’Assemblea generale dell’ONU del 1987, quale città messaggera di pace nel mondo.

Un premio speciale

Nulla è lasciato al caso perché il premio conferito sarà un’opera d’arte realizzata dalla pittrice e scultrice Silvana Landolfi che mosse i primi passi nel mondo dell’arte quando da adolescente si iscrisse al Liceo artistico di Cassino e poi all’Accademia delle belle arti di Frosinone. Una figlia di questi territori barbaramente feriti dalla seconda guerra mondiale e tornati a nuova vita, riuscendo a convertire le brutture belliche in progresso e rivalsa, incarnando a pieno il motto “Succisa virescit”. E l’arte per Silvana Landolfi è la linfa che permette al suo animo di rinverdire e rinnovarsi in un costate ciclo creativo, lei stessa afferma “lasciando sempre una finestra dischiusa e una via di fuga per le aspirazioni dell’individuo si può tendere verso le immensità del possibile dell’animo umano.”

Per l’occasione una mostra unica

Il 10 settembre, nel foyer dell’Aula Pacis cornice dell’evento, troveremo un allestimento di opere già esposte in prestigiose gallerie d’arte a Montecarlo, Barcellona, Roma, Milano, Venezia, Spoleto, Napoli, Treviso, dell’artista silvana Landolfi che ci piace considerare cassinate, una piccola esposizione che ci guiderà in un percorso sinestetico e ci accompagnerà a scoprire l’evoluzione artistica tra scultura e pittura a terzo fuoco su ceramica, opere di altissimo pregio che coinvolgono l’osservatore in turbinio di emozioni.

L’opera scelta per il Premio internazionale Cassino Città per la Pace è tratta da un quadro dal titolo “Con le nostre mani”. Costituito da due piastre di porcellana dipinte mediante la tecnica mista al terzo fuoco, montato su lastra di plexiglas con incisione e cornice di legno sezionata in due colori. Ispirato alle famose mani di Dio e Adamo, dipinte da Michelangelo nella Cappella Sistina. Tale miscellanea di materiali permette non solo una caratterizzazione plastica tridimensionale che completi l’elaborazione pittorica dell’opera, raggiungendo così la peculiare integrazione tra pittura e scultura dei lavori di Silvana Landolfi. Ma contiene intrinsecamente il messaggio dell’integrazione tra le diversità, apparentemente anche lontane.

Un valore simbolico

L’opera ha per soggetto le mani dell’uomo come strumento reale e simbolico dei suoi interventi sul mondo circostante. Interventi umani che possono realizzare opere di progressi e di miglioramento del nostro ambiente di vita ma che, troppo spesso, per brame di potere e di arricchimento possono portare a squilibri ambientali e distruzioni di estese aree del pianeta. 
Un cammino sinestetico quello del Premio Internazionale Cassino Città per la Pace perché accompagnato dal prestigioso Coro San Giovanni Battista diretto dal maestro Fulvio Venditti a testimoniare l’importante azione che “le arti” svolgono nel percorso di costruzione della cultura della pace che necessita di essere continuamente alimentato con varie forme espressive capaci di stimolare sensazioni e sentimenti positivi.
Quindi la musica, la scultura e la pittura, come in ogni bella storia, saranno un’ulteriore voce narrante della lunga storia di pace che l’associazione Cassino Città per la Pace vuole continuare a raccontare in questa prima edizione del suo premio.

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