San Vittore, La Regione Lazio autorizza quarta linea termovalorizzatore

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Nuova linea per il termovalorizzatore di San Vittore. Arriva l’autorizzazione dalla Regione. Ed esplode la polemica. Ambientalisti sulle barricate. Anche una parte della politica non ci sta.

Le promesse in consiglio

Nei giorni scorsi in aula Di Biasio il consigliere Franco Evangelista aveva riproposto la tematica. Con una interrogazione mirata proprio a sapere lo stato dell’iter sulla quarta linea. Una pioggia di rassicurazioni dall’assessore Venturi e dal sindaco. Davanti all’atteggiamento perentorio di Evangelista. Sono “scappate” anche risatine.

Fari puntati sul termovalorizzatore. Si leva dal territorio un coro unanime: i rifiuti di Roma vengono qui, siamo diventati l’immondezzaio della Capitale. Alta anche l’attenzione sulle patologie che si registrano su tutta la vasta area che dal Cassinate arriva alla Valle dei Santi. “Si pensa agli interessi economici ma non alla tutela delle persone”. Tuona Evangelista.

Galeotta fu la ”gita” di Gualtieri

Solo poche settimane fa la visita del sindaco di Roma. Alla Consulta dei sindaci del Cassinate disse che entro tre anni si sarebbe trovata una soluzione. Intanto a Roma due maxi incendi hanno messo in ginocchio il settore dei rifiuti. Il sindaco Salera era stato chiaro: “Si è parlato di un impianto stile Copenaghen. E di due biodigestori. Una soluzione che potrebbe fare la differenza anche il nostro territorio”. Una posizione ribadita nell’ultimo consiglio comunale. Sul territorio non sarebbe dovuto arrivare più niente. O forse no. Perché in diversi casi si è parlato di rifiuti da trattare che poi sarebbero stati smaltiti altrove. Un quadro in generale poco chiaro alla popolazione.

E ora scatta la richiesta di un’assise straordinaria


“È necessario fare una quadra e agire nell’interesse dei cittadini”. Non ha mezzi termini Evangelista. “Mi hanno riso in faccia, hanno fatto annunci e promesse. Ma questo è il tempo della chiarezza, delle risposte e delle soluzioni. È il tempo di proteggere chi qui ci vive”. Il consigliere ha intenzione di sollecitare i colleghi e chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione.

La posizione di Fare Verde

“La Regione Lazio ha approvato la Via (valutazione di impatto ambientale) per la costruzione della quarta linea dell’inceneritore Acea di San Vittore del Lazio, in provincia di Frosinone”. Netta la posizione degli ambientalisti. “La quarta linea dell’inceneritore di San Vittore del Lazio potrà accogliere ulteriori 186 mila tonnellate di rifiuti l’anno, che si aggiungono alle altre 397 mila già trattate annualmente da quell’impianto”.

I numeri


“Numeri importanti, dato che il Piano regionale dei rifiuti prevede che entro il 2025 il fabbisogno del Lazio sia di 450 mila tonnellate l’anno. Di cui 50 mila composte da fanghi e le altre 400 mila trasformate in combustibile solido secondario”. Fare Verde Provincia di Frosinone non è affatto sorpresa dall’atteggiamento della Regione Lazio che fa sistematicamente greenwashing con il festival dell’ambiente. Poi le inaugurazioni di aree verdi e piste ciclabili con politicanti sempre accompagnati dai fidi pseudo ambientalisti di partito che restano sempre muti sulle criticità ambientali come se il fatto non fosse il loro. “Ebbene il partito dei mondezzari non vuole l’inceneritore a Roma per non perdere consensi e allora per loro diventa lecito creare un eco mostro a San Vittore del Lazio (dove evidentemente il valore della vita è scarso). Per bruciare oltre 580.000 tonnellate di rifiuti l’anno quando i cittadini dell’intera provincia di Frosinone producono poco più di 72.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati”. Si legge nella nota di Fare Verde.

Dura condanna alla politica


“Un patto politico scellerato che sta trasformando la provincia di Frosinone nel “distretto della mondezza”. Con il silenzio assordante di Legambiente. Certo è che dalle canne fumarie dell’inceneritore di San Vittore del Lazio non escono essenze di rose e violette”.

L’appello ai sindaci


Fare Verde fa appello ai sindaci della provincia di Frosinone . “Chiediamo loro di liberarsi dalle catene partitiche dei mondezzari romani. Di protestare anche con azioni eclatanti. Perché la nostra provincia non può diventare il “distretto della mondezza” della Regione Lazio”.

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