Unicas, intitolata la biblioteca all’avvocato Guido Varlese

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La biblioteca dell’area Giuridico-Economica dell’Unicas, al Campus della Folcara, è stata intitolata a Guido Varlese. Oggi alla presenza delle principali istituzioni accademiche, amministrative e non solo della città, la cerimonia. Tanta l’emozione dei presenti, ancora vivo il ricordo dell’avvocato Guido Varlese scomparso il 9 novembre del 2009.

Le parole del sindaco

“Questo è un modo per ringraziare un grande avvocato e uomo politico di rilievo per il lustro dato alla nostra città. Distrutta nel 1944 dalla guerra, deve la rinascita e la crescita civile e democratica anche al suo intelligente impegno politico e alla sue tante giovanili battaglie. Compresa quella, autorevole e decisiva, a sostegno della nascita e della crescita di questa Università, che oggi gli rende il doveroso omaggio”.

Un modello da cui trarre ispirazione

“L’intitolazione a della biblioteca a Varlese può essere utile anche per non archiviare un modello di uomo e di professionista e additarlo ai nostri giovani. Loro leggendo il nome impresso nella targa si chiederanno chi è stato l’avvocato Guido Varlese – ha aggiunto Salera – Ci sarà chi saprà parlargli di lui. Dirà loro che è stato un cassinate profondamente legato alla sua città, che ha amato visceralmente. Che l’ha servita nell’impegno politico come amministratore sin dagli anni giovanili, militando nel partito Socialdemocratico prima, in quello Socialista dopo l’unificazione delle due forze politiche. Che è stato un politico di larghe vedute, con lo sguardo aperto all’Europa, assessore del nostro Comune e consigliere ed assessore regionale del Lazio negli anni Settanta. Che si è ritratto dall’impegno diretto in politica quando aveva capito che era giunto il momento di farlo, per dedicarsi a tempo pieno alla professione di avvocato e alla sua bella famiglia”.

Classe ’24, si laurea alla fine della guerra

Avvocato del foro di Cassino. Classe 1924, si forma culturalmente all’ombra della millenaria Abbazia. Vive, poco più che maggiorenne, il dramma della distruzione della sua città nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Esperienza che impronta la sua futura vita politica all’impegno sociale e istituzionale nella ricostruzione di Cassino. Il 31 luglio 1947 consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Molto significativo il praticantato presso lo studio del suo maestro e mentore, l’avvocato Gaetano Di Biasio, il sindaco della ricostruzione. In questo periodo partecipa in prima linea alle manifestazioni di protesta del 13 ottobre 1947 e successivamente del 6 maggio 1951 per evitare la cancellazione e lo smembramento del Tribunale di Cassino.

L’eredità di Spinelli

Negli anni ’50 è segretario della sezione di Cassino del Movimento Federalista Europeo, inaugurata dall’amico Altiero Spinelli. Da consigliere e assessore comunale è uno dei più vicini collaboratori del sindaco Pier Carlo Restagno. Nel 1972, nominato assessore regionale agli Enti Locali, dimostra il suo dinamismo e il suo impegno riformatore. In meno di tre anni fa approvare la legge su Musei e Biblioteche degli Enti Locali, sulla Polizia Locale e sui Comitati di controllo degli Enti Locali. Nel 1975 diventa assessore al Turismo, settore considerato residuale dalle forze politiche dell’epoca. Darà immediatamente impulso con particolare riguardo al Turismo sociale e alla valorizzazione delle aree periferiche del Lazio, allora oscurate dalla predominante attrattività di Roma.

Incarichi di prestigio

Dal ’72 entra a far parte del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE), seguendone con impegno le varie attività. Nato politicamente nel P.S.D.I., dopo l’unificazione tra i due partiti socialisti entra nella corrente autonomista del P.S.I., amico e sostenitore di Giuliano Vassalli. Sostenuto sin dal 1968 dalla società civile di Cassino, allora costituita da imprenditori, professionisti, commercianti e artigiani particolarmente lungimiranti, ha con forza proposto e difeso, all’interno del consiglio regionale del Lazio, la localizzazione di una sede universitaria a Cassino.

La visione di Cassino secondo Guido

Visionario, tra lo scetticismo dei più, ma convinto che fosse lo strumento necessario per ricostruire il tessuto sociale ed economico del Cassinate. Oltre che un giusto riconoscimento per ripagare il territorio dal calvario subito nella Seconda Guerra Mondiale. Il 27 settembre 1974 fa approvare in Consiglio Regionale, con un solo voto di scarto, il provvedimento a sostegno delle nuove università. Da quel momento inizia l’iter parlamentare che si concluderà con la legge n. 122 del 3 aprile 1979 con cui si istituisce l’Università di Cassino. Conclusa la stagione politica, si dedica alla professione forense, sempre attento alle istanze ad ai problemi della sua Cassino, dove si spegne il 9 novembre 2009.

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