Salviamoci la Pelle – “Body art”: Dall’arte degli inchiostri alla diagnosi tardiva di melanoma

4 MIN

Quando viene iniettato l’inchiostro, la maggior parte del pigmento rimane a livello cutaneo per comporre l’immagine incisa, con  l’integrazione di sali metallici e coloranti organici nel derma, lo strato profondo della pelle. Inizialmente l’inchiostro è depositato anche nell’epidermide, ma dato che la pelle si rigenera, le cellule epidermiche danneggiate vengono perse e sostituite da cellule nuove prive di pigmento.

I macrofagi

Tutte le volte che l’ago penetra, si forma una ferita responsabile dell’attivazione del processo infiammatorio. Le cellule della risposta immunitaria innata “entrano in scena” per iniziare il processo di riparazione e guarigione a livello cutaneo.

I macrofagi, cellule la cui funzione principale è la fagocitosi, cioè la capacità di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee, -raggiungono la ferita e iniziano a inglobare l’inchiostro depositato nel tentativo di eliminarlo. Viaggiano nel sistema linfatico ed alcune di esse sono portate, colme di pigmento, all’interno dei linfonodi. Altre particelle di pigmento rimangono sospese nella matrice del derma, mentre altre ancora vengono fagocitate dalle cellule dermiche, i fibroblasti. Ciò si traduce in una maggiore concentrazione di colorante appena al di sotto della giunzione dell’epidermide e del derma.

Linfonodo sentinella

Nel tempo, i pigmenti iniettati migrano sempre più in profondità, penetrando nei vasi del sistema linfatico e sanguigno.

Poiché particelle tossiche e potenzialmente cancerogene come il biossido di titanio non possono essere metabolizzate, tendono a depositarsi nei tessuti, occludere i vasi di diametro ridotto (es. a livello renale o encefalico) ed accumularsi nei linfonodi.

Una dimostrazione lampante si riscontra con l’esecuzione del test del “linfonodo sentinella” pazienti tatuati: i linfonodi che si trovano vicino all’area dove è presente il tatuaggio risultano di colorazione scura, se non nerastra.

Le complicanze della body art

Le complicanze più comuni associate ai tatuaggi sono le infezioni cutanee da staphylococcus aureus e lo streptococcus pyogenes, la dermatite allergica da contatto e i granulomi (l’esito di un processo infiammatorio che provoca la comparsa piccole protuberanze sulla pelle).

La rimozione del tatuaggio

La rimozione dei tatuaggi con tecnica laser è estremamente problematica  quando sono presenti dei nei. La frammentazione del pigmento all’interno del tatuaggio ne consente il riassorbimento e l’eliminazione. Ma, il laser anche rimuovere quello presente all’interno di un neo sospetto. Ciò può rendere la sua valutazione difficile, con possibilità aumentata di sviluppo di melanomi amelanotici.

Body art e nei nascosti

“Mai tatuare i nei, bisogna mantenersi ad almeno un centimetro di distanza. Solo in questo modo è possibile individuare qualsiasi trasformazione del neo per tempo. E salvarsi la vita, perché una diagnosi tardiva di melanoma può essere fatale”, Ignazio Stanganelli,presidente di IMI.

Il rischio di diagnosi tardiva e soggetti a rischio

Un tatuaggio su un neo sospetto rende più ostica l’individuazione delle caratteristiche di rischio all’ispezione. I pigmenti contenuti negli inchiostri ostacolano il monitoraggio dei nei nascosti, i cui cambiamenti di colore, dimensione, forma rappresentano il segnale della trasformazione tumorale.

Nei soggetti dall’incarnato molto chiaro (fototipo I o II), con più di cento nei, con almeno 5 nei atipici o con casi di melanoma familiare i tatuaggi sono altamente sconsigliati.

Natalia Camilla Di Vizio

Team Divulgazione MelanomaDay

Studentessa di Medicina e Chirurgia -UCSC

Fonti

I tatuaggi ritardano le diagnosi di melanoma?

https://www.humanitasalute.it/bellezza-e-cura-del-corpo/66088-i-tatuaggi-ritardano-le-diagnosi-di-melanoma/

Tattoos

https://www.cancercenter.com/risk-factors/tattoos

Nei e tatuaggi: i rischi nella diagnosi del melanoma – la Repubblica

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4513057/

Tatuaggi: perchè restano permanenti nella nostra pelle? – BioPills

CASO CLINICO: il primo caso di Melanoma in un tatuaggio ad inchiostro rosso

Anamnesi

Un uomo di 33 anni si presenta a visita con quattro noduli derivanti da un tatuaggio sulla parete toracica anteriore sinistra. 

Il tatuaggio era stato eseguito nel Regno Unito tre anni prima dell’inizio della formazione del nodulo.  Un nodulo iniziale è sorto nella parte centrale sinistra del suo petto e questo è stato seguito diversi mesi dopo da altri tre noduli, tutti sorti all’interno delle parti rosse del tatuaggio multicolore. 

Il paziente era incerto se ci fosse stato un neo sul petto sinistro prima di farsi tatuare.  Non aveva precedenti medici di alcun significato e aveva lavorato per 10 anni nella marina mercantile, ma sosteneva di essere stato poco esposto al sole.

L’esame istologico

 Le biopsie di queste lesioni hanno rivelato la presenza di quattro melanomi. Di cui il più spesso aveva una profondità di Breslow (misura della penetrazione del tumore dallo strato esterno, “granuloso”, dell’epidermide) di 11 mm.  La valutazione patologica di queste lesioni ha portato a ritenere che consistessero in un tumore primitivo di 11 mm di profondità e tre metastasi in evoluzione.  In particolare, che fosse un melanoma di sottotipo nodulare con un livello di Clark IV (profondità della lesione fino allo strato del ferma più profondo, il “reticolare”), senza caratteristiche di regressione. 

Esame obiettivo e Imaging

All’esame clinico non c’era ingrossamento dei linfonodi a livello cervicale o ascellare.  Una tomografia computerizzata (TC) del torace, dell’addome e della pelvi ha rivelato alcuni linfonodi aumentati di dimensione nell’ascella sinistra e nel digiuno.  Una successiva tomografia ad emissione di positroni (PET)-TC non ha mostrato un aumento dell’attività metabolica in queste aree.

Intervento chirurgico

 È stata eseguita:

-un’escissione in blocco dei noduli con un margine di 2

– la biopsia del linfonodo sentinella, che è risultata positiva. 

Il difetto toracico è stato ricostruito con un innesto cutaneo ed è stata effettuata la rimozione dei linfonodi ascellari.

Conclusioni

Ciò che rende questo caso così unico è che il melanoma e le formazioni metastatiche sono stati trovati solo nelle parti rosse di un grande tatuaggio multicolore.  Una possibile spiegazione è che il paziente potrebbe aver avuto un melanoma preesistente. E che l’inchiostro rosso è stato contaminato con cellule di melanoma e, nell’esecuzione del tatuaggio, è avvenuta la disseminazione delle cellule tumorali nelle altre aree con la formazione di metastasi.

Fonte:

Malignant Melanoma Arising in Red Tattoo Ink

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4513057/

Natalia Camilla Di Vizio

Team Divulgazione MelanomaDay

Studentessa di Medicina e Chirurgia UCSC-sede di Roma

Per leggere ulteriori notizie clicca qui

Lascia un commento