L’uragano “Dom Pietro” si abba(t)te su Cassino

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Cassino – La visita di Vittorelli in città si è abbattuta come un uragano. Uno di quelli che lascia morti, feriti e ingenti danni: proprio come succede nei film hollywoodiani. Tra indignati e curiosi, tra presenti e assenti, tra chi ha urlato allo scandalo e chi si è astenuto, tutti hanno preso parte allo spettacolo. E lui è arrivato così, abito, copricapo (che faceva pendant con la cover del cellulare) e croce al collo. Diverse le versioni su chi l’abbia invitato, la verità, forse, non si saprà mai. Ma lui era lì, e ha partecipato alle varie fasi della celebrazione. Prima in Comune dove si è accomodato insieme ad altre autorità religiose e amministratori nell’ufficio del sindaco per un chiacchierata formale immortalata da decine di scatti. E poi, accompagnato in auto per via di un problema di salute, al teatro Manzoni

Sorrisi

Dagli scatti sorridenti sembrava non ci fosse tensione, imbarazzo tra i presenti. Vittorelli non disturbava con la sua presenza. Anzi. Era, fino ad un certo punto, parte integrante e imprescindibile di un quadro, per diventarne, poi, l’unico, assoluto protagonista. A nulla sono valsi i grossolani e maldestri tentativi di oscurarlo, tagliarlo, occultarlo. Ormai il dado era tratto, i buoi scappati inesorabilmente e scompostamente fuori dal recinto. Non c’era più niente da spiegare, se non per peggiorare la situazione. Il popolo aveva mostrato il pollice verso, ergendosi, come sempre, forse, a giudice supremo delle vite altrui.

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Strette di mano

Saputa la notizia della sua presenza sono stati non pochi quelli che hanno fatto di tutto per incontrarlo. E Vittorelli non ha risparmiato strette di mano e saluti. Con aria tranquilla e, soprattutto, senza che nessuno dicesse nulla. Salvo poi, alcune ore dopo, essere messo al bando da più parti. Come se la sua presenza fosse stata notata “veramente” dagli altri presenti solo dopo la diffusione delle foto. Tantissima l’indignazione dei cittadini che hanno attaccato duramente chiunque, compresa l’amministrazione, abbia permesso la presenza del prelato che per Cassino rappresenta ancora oggi una delle pagine più difficili da digerire. Ma le uova erano ormai rotte e il latte versato, un po’ di lievito e la notizia è montata fino a diventare un ciambellone. La giornata, organizzata per ricordare il papa polacco passerà alla storia come quella del ritorno di Vittorelli a Cassino. Come un uragano!

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