Cassino, io sono ancora qua…..eh già!

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Fischia il vento, infuria la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar. Il gelido inverno è alle porte e la vecchia Cassino tornerà a fare i conti con i suoi acciacchi, i suoi reumatismi e i suoi mal di pancia politici. Le famiglie iniziano a correre ai ripari. I primi condomini controllano e provano le caldaie, mentre i ragazzi che fino a ieri preferivano riversarsi per le strade oggi prendono i propri mezzi a carbone anche per fare 20 metri.

La pulizia dell’ “anfratto di largo Dante”, luogo oggetto della dipartita mediatica sulla collocazione della nuova statua (visto che Cassino già ne ha una) del generale Anders, ha riportato alla luce la gloriosa centralina per il rilevamento delle polveri sottili.

I fatti

Negli anni scorsi, in particolar modo nel periodo autunno/inverno antecedente al primo lockdown, Cassino fu alla ribalta sui media nazionali, non solo per le vicissitudini legali di alcune operazioni e indagini portate avanti dalla procura. Ma anche per essere tra le città con i livelli più alti di polveri sottili.

Tante furono le proteste dagli ambientalisti e dai cittadini. Ma a nulla valsero le continue rimostranze. Dal Comune e dall’assessore di riferimento in particolare nulla trapelò sull’importanza di affrontare questo problema. Però pensandoci bene, nel marasma, unica frase che assomigliava a una proposta risolutiva fu quella del sindaco: «la centralina verrà spostata».

La contraddizione del Sindaco

A distanza di tempo, sotto una giungla urbana, è stata rinvenuta questa splendida centralina, per fortuna ancora funzionante. Il Ministero l’ha salvata e lei, come una mannaia, continuerà a registrare i valori sulla salubrità dell’aria che tutti i giorni respiriamo. Bacchettando e responsabilizzando i nostri neo amministratori distratti dai loro problemi di coalizione che più volte hanno dimostrato interesse solo ed esclusivamente per la propria carriera politica.

Tornando ai fatti però c’è un’altra aspetto da analizzare. Giovedì il Sindaco ai microfoni di Radio City ha dichiarato che se dall’incontro con la delegazione polacca (che si terrà nei prossimi giorni) venisse fuori la volontà di quest’ultima di posizionare il Memorial in altro luogo, l’amministrazione avrebbe provveduto a rimuovere quanto “messo in scena” in largo Dante. Per carità nulla da eccepire, ma, in quanto dichiarato esiste, come spesso accade a questo Sindaco, una contraddizione in termini. L’area, infatti, è stata già sgombrata da banner, transenne ed erbacce. Quindi sono due le cose, o in Comune la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Oppure il il primo cittadino, ancora una volta, non ce la racconta giusta. Salera è al corrente o no della nuova ubicazione della statua?

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Tre tronconi

Voci di palazzo dicono addirittura che la maggioranza si sia “spezzata” in tre tronconi su queste vicende. C’è chi vorrebbe che l’illustre e valoroso generale domini Piazza Labriola. Altri lo vorrebbero invece a guardia di Piazza San Giovanni. Alcuni, invece , insisterebbero affinché possa conquistare largo Dante sempre a discapito del povero e indifeso avamposto dell’Arpa Lazio. Insomma un’altra bella gatta da pelare il Sindaco di Cassino.

Intanto, però, la centralina manda un messaggio semplice e chiaro “Io sono ancora qua….eh già”!!!

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