Quello che le donne non dicono…

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Difficile fare un elenco di tutto quello che le donne “non dicono”. Che abbia 5 anni, 15, 30 o 50 una donna ha sempre mille pensieri che lascia chiusi nell’immenso disordine che è la sua testa. Vogliamo raccontare piccoli aneddoti della vita quotidiana per cercare di illuminare il sesso forte, che poi tanto forte non è se non a rompere le scatoline.

Pianeti paralleli

E’ da poco iniziata la scuola così la mamma ha cercato di preparare al meglio i pargoli, grembiuli, astucci, merende, borraccia nuova di zecca(perché essere green fa anche molto figo). Di tutto questo correre di qua e di là il papà ha percepito molto poco. Se non che la Juventus sta andando male, che l’Empoli è in serie A, che la Roma …ammazza stà Roma. Ah e che non ha pagato la rata dell’immondizia. Insomma due pianeti paralleli collegati da fumo e gas, tossico spesso. Il primo giorno di scuola è andato, e ogni figliuolo torna con la sua lista di oggetti da reperire. «Ci pensa la mamma».

Certo, perché anche se la famiglia è all’avanguardia, a certe cose ci pensa sempre la mamma, perché “lo sa fare meglio”. Ma la mamma ha qualche problema di troppo tra lavoro, far ripartire la casa dopo un’estate che sembra non finire mai, con i giochi del mare che ancora troneggiano sul tappeto della camera dei figli, pranzo, cena, spesa e la maledetta parità dei sessi che, come spesso accade dalle questioni interpretate dall’uomo, è diventata come il cetriolo per l’ortolano, e sempre in un posto finisce.

Mica sono cretino

Così la mamma decide di chiedere al papà di andare in cartolibreria, ripete circa 15 mila volte cosa deve essere acquistato al papà che, quasi stufo, risponde piccato “Ho capito, me lo hai detto cento volte, mica sono CRETINO!”. Ma già nel tragitto arriva la chiamata “Mandami un messaggio con la lista va”. Messaggio inviato dalla mamma. Al rientro il papà ha con sé due buste, in una ci sono arancini, calzoni fritti, lattine di aranciata e mezzo pollo allo spiedo. Nell’altra ci sono dieci quaderni con la copertina dello stesso colore, gomme da cancellare a forma di animaletto, temperino di metallo, penne a sfera Bic e bustine trasparenti. La lista inviata dalla mamma annoverava: 10 quaderni di colori diversi di cui 5 a quadretto con margine, 3 a righe quinta elementare e 2 righe seconda elementare; temperamatite con portatempera, gomma da cancellare classica da inserire in astuccio a piani, penne replay CANCELLABILI, e copertine trasparenti per i quaderni.

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Mi aiuti a schierare?

«Scusa, ma cosa cavolo hai preso?». «Quello che mi hai detto tu» risponde il papà con mezzo arancino in bocca e la prole che salta allegra intorno all’eroe che porta a cena fritti. «Ma hai letto quello che avevo scritto?», «Non puoi dirmi niente… ho fatto quello che volevi tu». Nella testa della mamma un rave di santi che si stanno dando alla pazza gioia, apre i quaderni arancione fluo…sono a quadrettoni grandi e righe di terza elementare. Dagli occhi due fasci di laser a ricercare quella specie di bipede con cui ha deciso di formare una famiglia.

Eccolo, lì, con la Gazzetta dello Sport in mano, senza aver apparecchiato che sfama i figli a trigliceridi sul tavolo di vetro del salone. “Amò, mi dai una mano a schierare?”. Alla parità non c’è mai fine. Nemmeno al Fantacalcio. La mamma non può che rimanere in silenzio a guardare. Quello che le donne non dicono.

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