L’istituto Nazionale per la Protezione e la ricerca ambientale in una nota inviata al Comune di Cassino di fatto boccia l’ordinanza del Sindaco Enzo Salera n.105 dell’8 luglio 2021. Ovvero quella relativa ai provvedimenti contingibili ed urgenti a tutela della pubblica incolumità relativa all’allontanamento -cattura-abbattimento dei cinghiali nel territorio del Comune di Cassino.
Criticità tecniche
Nella nota l’Ispra evidenzia alcune criticità relative ai punti d) ed f) dell’atto. Dal punto di vista tecnico infatti non è idonea in particolare l’attuazione degli interventi di rimozione. Stabilire un termine massimo di abbattimento giornaliero e autorizzare tecniche di prelievo non selettive, «appare configurarsi come un’autorizzazione all’attività venatoria fuori dai tempi previsti dalla legge e in aree di divieto di caccia».
Il parere dell’ISPRA
Inoltre in merito alle tecniche di rimozione di esemplari di fauna selvatica in ambito urbano, «si evidenzia che a parere dello scrivente istituto tali interventi debbano garantire selettività, sicurezza. E dare garanzie di risoluzione del problema. Non è pertanto condivisibile il ricorso ad attività di scaccio con cani da seguita o alle braccate». Interventi secondo l’Ispra inefficaci ai fini della riduzione dei rischi della salute pubblica. «Poiché – afferma – non eliminano la fonte del problema, ma più semplicemente, la delocalizzano».
Bocciate anche le braccate poiché è una forma di prelievo che non rispetta i requisito di selettività e «può causare un rilevante disturbo ambientale anche nei confronti dei cinghiali e di conseguenza può aumentare la mobilità dei capi» aumentando il rischio dei danni.
L’appello alla prevenzione
L’Ispra nella missiva fa anche appello alla prevenzione, cosa tra le altre cose inesistente nel Comune di Cassino. L’Istituto infatti raccomanda la messa in sicurezza frequente e la pulizia dei cassonetti e/o punti di raccolta dell’immondizia di origine domestica o attività di ristoro in ambito urbano. Ma anche l’obbligo di pulizia dei margini stradali. L’obbligo di mantenere pulite e sgombere le aree da micro discariche e rimozione delle carcasse di animali ai margini delle aree abitati. Poi c’è l’installazione di apposita cartellonistica “animali selvatici vaganti”. Come anche l’apposizione di limiti di velocità, dossi e recinsioni nelle aree più critiche.