Non importa se si è credenti o no. Le religioni professano cose che il più delle volte vengono canonizzate e che spesso sono lontane dal proprio spirito. L’errore, per me, forse sta proprio nel ridurre ad un luogo la propria religiosità. Rinchiuderla in uno spazio limitato quando il limite dovrebbe assolutamente tendere all’infinito.
I miei templi sono diversi
Non sono un buon cristiano, canonicamente parlando, ma come tutti ho il mio credo e vivo la mia misticità in serenità ed in armonia con gli elementi. Non conta dove mi trovo, ma ciò che vivo in quel momento, in quel preciso istante. I miei ricordi sono la colonna sonora, i miei sentimenti sono ciò che da colore a questa “commedia” di cui sono un carattere tra tanti: la vita.
Una vita che tra tante vite, di altri uomini, di animali ed insetti, è alla continua ricerca della propria essenza. Ed infine vi è l’istinto, ciò che più ci rende vicini al mondo animale. Quando in me accade qualcosa di innato, quindi istintivo, ho come l’impressione di essere veramente integrato in un regno, quello animale.
La ricerca costante
Sono in continua ricerca di questa essenza, ma per certo non potrò mai trovarla rinchiusa in quattro mura e men che meno può essermi indicato il luogo dove poterla trovare.
Una ricerca costante, un vero e proprio viaggio interiore che mi ha portato a vivere la natura cercando la mia natura, le mie origini. Mare, montagna, fiumi, laghi, non importa quale sia la stagione, contano le sensazioni ed i colori: questi sono i miei templi.
Stimoli
Molti di noi, ultimi ed inguaribili romantici, “peregrinano” in lungo e largo per il mondo, così fecero tantissimi personaggi storici e così anche noi oggi. Del loro antico passaggio ne hanno lasciato traccia, memoria e verbo. È chiaro, ciò che a loro indicava la via non fosse particolarmente dissimile da quello che cerco. Lasciare segno del proprio passaggio, gesto insito nel regno animale, è semplice in montagna, difficile in mare, impossibile in cielo. La vita mi ha insegnato a cercare stimoli in qualsiasi cosa io faccia e qualora questi stimoli vengano meno significa che la mia fame di sapere si è esaurita (cosa che al momento credo sia impossibile…) ma soprattutto fino a quando….
L’infinito nel punto
Ci sono momenti che durano pochi minuti ma per i nostri sensi diventano attimi, anzi veri e propri atti di quella commedia a composizione del ciclo vitale.
Un piccolo insetto rompe la superficie del fiume, una metamorfosi. Quella coccinella rossa puntinata di nero in quel bianco immenso del manto nevoso, la bella stagione è alle porte. L’upupa che attenta setaccia il mio giardino in cerca di un pasto, una migrazione. Questi sono alcuni attimi che rappresentano l’apice di fenomeni naturali incredibili che fanno parte del mio credo e che ogni volta ne sia partecipe mi stupiscono. Questi sono percepibili ovunque, anche nei posti meno consoni come le città. Questi eventi sono la storia del nostro mondo, invisibili ai molti, ma che insegnano cosa è la vita. Non importa dove, se a due passi da casa o a migliaia di km da casa, avere la capacità di fermarsi ad osservare, in questo “corri corri” generale, è fondamentale! Proprio quando ci si ferma, anche per pochi istanti, è lì che inizia quella ricerca: l’infinito nel punto.