Tar Lazio, primo round sulla revoca di Gianluca Quadrini dalla Comunità Valle del Liri

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Si è tenuta oggi udienza sul ricorso al TAR di Gialunca Quadrini contro la sua revoca da commissario della Comunità Montana.
Revoca e sostituzione di Quadrini con Rossella Chiusaroli.
Accordi in Regione per Strategie politiche?

«Più probabile che non, – ha commentato Gianluca Quadrinivisto che il decreto di Revoca non dice perché lei e non uno davvero esperto, che di Comunità Montane ne mastica ha sostituito».
Serviva la revoca? Quadrini dice di no ed è ovvio. Ci mancherebbe.
Però il suo ricorso affidato all’avv Massimo Di Sotto, aggiunge che il decreto di Zingaretti oltre a non dire affatto perché ha scelto Chiusaroli, soprattutto non è credibile sul perché ha revocato Quadrini. La controparte invece è difesa dall’Avvocato Antonio Valente.

Ritardo o non ritardo

Era in ritardo?
«Ma su cosa, aggiunge Quadrini, se la Regione non mi ha mai addebitato nulla. Ed io ero esattamente nella stessa condizione di tutti gli altri commissari che sono stati confermati con gli altri decreti, che portano tutti la stessa data della revoca , il 15 marzo 2021».
Allora è vero o no che il ritardo non c’entra nulla?
Basta il ritardo alla revoca?
Non è per caso che prima deve prevedere una contestazione, come buona creanza ?
La revoca serviva a velocizzare qualcosa?
E allora perché tutto gli altri stanno ancora lì.

Chiesto il rinvio

Intanto nella udienza di oggi la difesa di Quadrini sembra aver detto di voler vederci chiaro su tutti i documenti prodotti, fino a un giorno prima dell’udienza dalle altre parti e se del caso fare ancora altri motivi di ricorso e rivedersi a breve.
Strategia? Aggiustamento della mira?
Paura di rigetto?
L’avvocato Di Sotto non parla.
Il suo ricorso, invece, parla di arbitrio di una volontà svincolata da una corretta ponderazione, di disparità, di inutilità e di grave pregiudizio nella sostituzione di Quadrini.

L’avvocato Valente precisa che la consegna dei documenti prodotti dalla Comunità Montana è avvenuta giorni prima dell’udienza nel pieno rispetto dei termini processuali, e non solo il giorno prima. «Rispetto la signorilità dell’avvocato Massimo Di Sotto – ha poi proseguito Valente – bel non rilasciare dichiarazioni, mentre Quadrini ha perso un’altra occasione per tacere».
Al prossimo round l’ardua sentenza!

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