Tantissimi commercianti dicono NO alla proposta di prolungare l’isola pedonale.

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Una nutrita schiera di commercianti che operano su Corso della Repubblica dicono NO al prolungamento dell’isola perdonale tutti i giorni dalle 18,00 alle 22 e nell’intero fine settimana. Una proposta, per altro, che ha fatto “accapponare” la pelle a molti cittadini. Considerata la struttura urbana della città che non potrebbe sostenere un simile provvedimento. Ed ecco quindi che molte attività del centro hanno chiesto un incontro all’assessore al commercio, Arianna Volante e con il Sindaco. Per spiegare le loro ragioni prima che venga deliberata una modifica all’isola pedonale. Lo hanno fatto in una lettera controfirmata protocollata questa mattina.

Il corso non è una stradina

Con questo provvedimento «senza contare il disagio che si creerebbe al traffico, – spiegano nella missiva i commercianti – che verrebbe deviato, in molti rinuncerebbero ad entrare in centro preferendo dirigersi versi i centri commerciali. Il corso non è una stradina piccola ha grandi marciapiedi e quindi offre la possibilità di passeggiare tranquillamente su questi senza dover necessariamente chiudere la strada. Cassino è gia stata già fortemente penalizzata da ottuse strategie politiche, che invece di dare vita alla città l’hanno mortificata, decentrando uffici e scuole di allontanando i giovani e i lavoratori dal centro».

La chiusura non è mai positiva

«Una chiusura non è mai positiva, – proseguono – lo abbiamo visto con Piazza Labriola, una piazza che pulsava di vita, una piazza che era il cuore di Cassino è diventata ostaggio di traffici illeciti. L’isola pedonale esiste già non dobbiamo sperperare altro denaro pubblico per realizzare una seconda isola. Cerchiamo di ristrutturare quella esistente e di renderla apprezzabile, facciamola diventare il salotto della città. Chiudere le strade significa discriminare tutte quelle persone, disabili e anziani, che necessitino di un mezzo di trasporto proprio per potersi muovere. E questo hanno pensato i fautori della chiusura delle strade? O a loro i disabili e gli anziani non interessano? Possiamo emarginarli tranquillamente perché sono una minoranza?

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La richiesta

«Cerchiamo di essere seri, – incalzano i commercianti – di valutare le scelte, perché una volta fatto un danno è quasi impossibile tornare indietro, passeranno decenni prima che si possa mettere riparo, intanto in questo lasso di tempo saranno molti cittadini a pagarne le conseguenze. Ci saranno attività commerciali che chiuderanno e non apriranno più, non solo bar e ristoranti hanno avuto danni dalla pandemia, ma tutte le attività hanno risentito delle restrizioni dei DPCM. Tutta l’economia si è bloccata».

«Riqualificare il centro della città – concludono – non vuol dire per forza chiudere la città, riqualificare significa rendere la città bella, illuminata, pulita. Sicura e fornita di servizi di prima necessità. Tutto quello che al momento manca alla nostra Cassino. Per le ragioni esposte i commercianti firmatari chiedono al più presto un incontro con l’assessore al commercio e con il Sindaco».

Il documento integrale

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