Strisce Blu, l’indignazione dei disabili

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Diciamoci la verità. Le strisce blu i cittadini di Cassino non le hanno mai digerite. Per vari motivi. Uno dei quali è quello che nel caos del traffico cittadino, dove il comune non riesce a far rispettare una regola che è una, perché bisogna pagare un servizio di sosta a costi opinabili. Manco fossimo a Monaco. I social questa volta si sono soffermati su un altro aspetto particolare riguardante le strisce blu: il parcheggio per i disabili. In molte città del Lazio e dell’Italia il servizio di sosta a pagamento è gratuito. Ma a Cassino nonostante gli appelli delle associazioni e dei cittadini i disabili hanno solo due ore di parcheggio gratis.

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La fiscalità di alcuni ausiliari

In molti, poi, non digeriscono la fiscalità di alcuni ausiliari del traffico che, nella città ormai diventata terra di nessuno, dove le macchine trovano posto anche sui marciapiedi, scadute le due ore di posteggio gratuito, un minuto dopo vanno a multare la vettura del disabile. Oppure, stessa operazione se qualcuno si sbaglia a indicare l’ora. Sui social si trovano varie “esperienze” di questa integerrima interpretazione delle regole del servizio di sosta a pagamento.

«Mi è stato detto addirittura – scrive una signora su facebook – nell’ufficio, e anche con aria scocciata, che hanno “concesso” due ore di tempo ai disabili, che non trovando liberi gli idonei posti a loro assegnati, devono loro malgrado parcheggiare nelle strisce blu, esponendo sia tesserino per gli invalidi sia il disco orario».

Il racconto

«Errare umanum est, ma vedere arrivare il disabile che parcheggia– continua nella sua testimonianza – rendendosi quindi perfettamente conto dell’ora, apporre nell’immediato l’avviso bonario che rileva la presenza dell’auto parcheggiata, e dopo 15 minuti fare la multa adducendo l’annotazione “orario errato su disco orario” mi sembra essere particolarmente fiscali e non considerare l’eventuale buona fede di chi ha potuto indicare per errore un orario sbagliato. A me sembra che sia stato applicato troppo alla lettera un regolamento che è rivolto solo a far cassa, senza considerare minimamente quello che ritengo il documento più importante, ossia il tesserino di disabilità e magari considerare quello che comporta avere un documento di questo tipo».

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Le domande

Le domande da porre sarebbero tante. Ma cercheremo di riassumerle in poche righe. Perché l’amministrazione comunale non ha previsto la gratuità, come in altre città, del posteggio per i diversamente abili? Come si può essere cosi fiscali quando nessuno multa chi parcheggia abusivamente nei posti a loro riservati? Oppure sopra i marciapiedi o in zona dove viene intralciato il traffico?

Sarebbe opportuno far chiarezza, perché le condizioni per riuscire a fornire un servizio di sosta a pagamento veramente adeguato alla città ci sarebbero. Il problema è che non c’è più sordo di chi non vuol sentire.

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