Mancava solo l’ultima assoluzione. Si chiude così per l’ex Sindaco Carlo Maria D’Alessandro il “calvario giudiziario” iniziato quando riuscì ad essere eletto primo cittadino di Cassino. 18 denunce in poco più di due anni di mandato: nessun rinvio a giudizio e nessun processo a suo carico. Anche il procedimento penale a suo carico, infatti, riguardante i lavori al cimitero, è stato archiviato. Perché? La notizia di reato è infondata.
Le differenze tra il progetto approvato e le opere eseguite non sono mai state contabilizzate. Anzi non è stata contabilizzata nessuna delle opere eseguite. Dunque la storia dei tondini di ferro sostituiti in corso d’opera con un diametro inferiore per favorire economicamente chissà chi non ha per la magistratura nessun tipo di fondamento. Anche perché nel provvedimento della Procura della Repubblica si evince: «Le difformità progettuali sono state comunicate dal Direttore dei lavori nel progetto di variante. Tuttavia quest’ultimo è stato trasmesso soltanto al Genio Civile….. Esso non è stato mai presentato al Comune per l’approvazione ai fini amministrativi e contabili».
La rivincita di Carlo…
«Sono passati ormai più di 2 anni dall’inizio di questa triste vicenda, nella quale sono stato tirato dentro solo per aver fatto il mio dovere. Ero il Sindaco – ha detto sulla sua pagina facebook Carlo Maria D’Alessandro – e quindi non spettava a me il controllo del cantiere cimitero. Anzi, se lo avessi fatto sarei finito sotto inchiesta per un reato molto più grave, ma forse avrei evitato quanto accaduto. Ma come giustamente viene argomentato nel provvedimento noi non pagammo nessuno, né ditta né direttore dei lavori, e quindi tutto ciò permetterà “al comune di far valere linea di impedimento parziale in fase di liquidazione del prezzo dell’appalto. In poche parole la ditta aggiudicataria dell’appalto non avrà la possibilità di lucrare sul risparmio di spesa determinato dalle difformità esecutive riscontrate”.
«Con questo si chiude la mia vicenda politica con 18 denunce contro, – ha concluso D’Alessandro – nessun rinvio a giudizio, nessun processo.
Ringrazio la magistratura, tutta, in cui ho sempre creduto e a cui mi sono sempre affidato. Ed un abbraccio forte alla mia famiglia, che insieme con me quelle vicende le ha dovute subire e senza colpo ferire».
Una rivincita per l’ex sindaco, e forse non sarà l’ultima.