L’ex cosigliere comunale Carmine Di Mambro ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. E al direttore generale della Asl di Frosinone, Piepaola D’Alessandro.
Il Grande Policlinico
«L’anno 2020 ha rappresentato per l’intero sistema sanitario nazionale, – ha scritto Di Mambro – e soprattutto per quello regionale/locale, un banco di prova che ha messo a nudo tutte le criticità dovute a delle scelte poco oculate fatte nel passato.
Condivido, e non solo io, a pieno le idee del direttore generale rappresentate qualche giorno fa. Perché i progetti quali il Grande Policlinico della Ciociaria e l’alta specializzazione in Oncologia sono progetti che dimostrano una visione diversa e soprattutto innovativa rispetto al passato. Però non possono, e non devono, coprire le difficoltà che il corpo sanitario e gli utenti devono fronteggiare giornalmente negli ospedali della provincia».
Prosegue Di Mambro: «Per questo, ora che stiamo per affrontare il 2021, voglio estendervi alcune criticità evidenziate sia dal corpo sanitario che dagli utenti. Disagi e difficoltà che riguardano soprattutto l’ospedale ‘Santa Scolastica’ di Cassino, ma non solo.
Insufficienza del personale o altro
«L’attuale situazione di totale insufficienza di personale medico, infermieristico e tecnico, viene amplificata soprattutto nel periodo di ferie o di malattia. Un problema enorme, – ha scritto ancora l’ex consigliere comunale – anche se spesso coperto dallo spirito di abnegazione del personale stesso che si sacrifica, tra le tante cose, in doppi turni di lavoro, che mette a rischio l’efficienza degli stessi reparti. Come succede spesso (non in questo periodo di Covid-19) al Pronto Soccorso, i pochi operatori a disposizione, oltre alle tante difficoltà palesate molte volte, sono costretti a lavorare in corsie che sembrano essere vere e proprie trincee. Dove si è costretti a muoversi tra i pazienti e i familiari perché anche i corridoi diventano reparti».
La carenza di anestesisti
«Un’altra problematica fondamentale, da risolvere nell’immediato, è quella legata alla carenza dei medici anestesisti. E’ necessario intervenire il più presto possibile. – sottolinea Di Mambro nella sua missiva – Anche perché rispetto l’organico ufficiale, a Cassino mancano almeno 6/8 medici anestesisti ed a tal motivo spesso si è costretti a rinviare le operazioni programmate. E’ necessario intervenire velocemente attingendo dal personale vincitore di concorso, ma con un numero adeguato alle esigenze che l’ospedale con la sua utenza richiede: due anestesisti sono del tutto insufficienti per il lavoro operatorio di questo ospedale. Però quello che chiediamo, soprattutto al direttore generale, è di non fare appello le solite scuse.
«Non nascondiamoci sempre dietro un “nessuno vuole venire in Ciociaria, perché l’offerta sanitaria non è appetibile come in altre province”. Chi gestisce la sanità pubblica, regione e asl, deve avere le qualità giuste (soprattutto la volontà) per rendere i nostri ospedali appetibili a ogni medico specialista».
Il mistero di Urologia
Spiega Di Mambro: «Un’altra problematica evidenziata da tanti è quella di riportare, il prima possibile, il reparto di Urologia che è stato trasferito, misteriosamente per noi tutti, a Frosinone qualche mese fa. Un reparto di eccellenza, che funzionava benissimo e riusciva a coprire le criticità di una domanda molta vasta per questo tipo di problematica. Non basta il solo servizio di ambulatorio di Urologia. In un futuro prossimo (cioè subito), sarà necessario prevedere degli interventi di adeguamento. E soprattutto di investimento per migliorare e potenziare una strumentazione non più consona alle esigenze di un territorio vasto».
«Con i vaccini si spera che la situazione, legata alla pandemia, migliori velocemente. Ma dobbiamo farci trovare pronti in una eventuale terza ondata soprattutto con il rifornimento nuovo e adeguato al numero del personale, di DPI indispensabile per un periodo come questo dove si lavora quotidianamente nella paura del Covid-19.
Purtroppo le scelte sbagliate del passato hanno esasperato i cittadini che, spesso, si rivolgono in maniera aggressiva nei confronti del personale sanitario. Per questo è necessario riattivare, il prima possibile, il punto di sicurezza presso il PS. Perché il personale deve lavorare tranquillo e non nella paura di essere aggredito da pazienti o loro familiari esasperati».
Il reparto dh oncologico
«In ultimo, – ha scritto Di Mambro – ma non meno importante, spero finalmente che si prenda coscienza di risolvere definitivamente una problematica che riguarda centinaia e centinaia di cittadini di questo territorio. Il periodo di Covid-19 ha solo, temporaneamente, rinviato il problema. Però l’ospedale di Cassino ha bisogno urgentemente sia di un reparto di Dh oncologico che di un reparto di Dh ematologico. Due punti di riferimento importantissimi per un territorio vasto come questo, con un’utenza di oltre 150 mila persone. Soprattutto il Dh oncologico servirebbe anche a decongestionare l’ospedale di Sora sempre più in affanno. Troppe le neoplasie che incidono sempre più sui cittadini di questo territorio.
«Trasformare una Fiat 500 in una Ferrari è un progetto ambizioso – ha conccluso l’ex consigliere comunale – e condivisibile, però se non facciamo qualche modifica o miglioria al sistema, la Ferrari prima o poi si fermerà. Siamo usciti fuori dal commissariamento sanitario. Facciamo in modo che l’ospedale di Cassino diventi finalmente un Dea di I livello, ma con i fatti e non solo con le chiacchiere di circostanza».