Così non è giusto

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Caro Babbo Natale quest’anno sotto l’albero vorrei tanto…il mio papà. Purtroppo però anche il più magico dei babbi Natale non potrebbe riuscire ad esaudire un desiderio del genere. Papà Ennio non spunterà da dietro l’albero illuminato e carico di decorazioni con giochi e pacchetti da scartare con la sua famiglia e i suoi figli. La sua vita è stata spazzata via in un instante di un sabato sera, quello che ha preceduto la prima domenica d’Avvento. Un uomo, un padre, un marito, ma anche un amico, un figlio. Quante anime possono nascondersi dietro un unico sguardo, dietro due occhi e dentro un cuore

Una vita intera può svanire

Tra meno di un mese sarà Natale, Ennio non ci sarà. Non ci sarà per festeggiare i compleanni dei figli, gli anniversari con la moglie, per la prima comunione o per i diciotto anni dei suoi cuccioli. Non sarà lì per insegnargli a guidare, per qualche dritta da uomo a uomo, non brinderà ai loro matrimoni o per la laurea.
E’ mai possibile che tutto questo, una vita intera, possa improvvisamente sparire. Dalla luce al buio, dal desiderio di arrivare a casa per cenare con la famiglia, all’oscurità di un fosso in mezzo all’erba bagnata di un maledetto sabato sera. Sull’altro “versante” un ragazzo, la sua stessa età, una vita differente. Viaggiavano in due versi differenti, poi, lo scontro. Si scoprirà in seguito che l’autista della Bmw aveva un tasso alcolemico fuori dalla norma.

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Sicuramente non il tempo

La rabbia, l’indignazione, l’amarezza di chi conosceva Ennio, di chi amava Ennio, di chi con lui condivideva sogni, obiettivi, passioni. E quella maledetta domanda: perché? Perché proprio a lui? Perché proprio a questa famiglia? Perché proprio a chi con impegno e sacrifici portava avanti la sua famiglia, lavorando e comportandosi in maniera retta e corretta? Non ci sono spiegazioni, non possono esserci giustificazioni, una morte incomprensibile e un vuoto che niente riuscirà mai a colmare, sicuramente non il tempo. Ma anche amici e conoscenti di chi, nello stesso maledetto sabato sera, ha incrociato la strada di Ennio.

Tre parole

L’unica dolorosa certezza che rimane nella notte del 28 novembre 2020 è che Ennio, uscito di casa come una qualsiasi altra giornata, non ci è più tornato. Chi lo ha salutato con un bacio e una manina sporca di cioccolata non potrà più abbracciarlo, ridere con lui. Sul tavolo colori e album, giocattoli e un bicchiere di succo di frutta. Una vita come tante, una quotidianità fatta di amore, di piccoli gesti che fanno di un uomo e di una donna un marito e moglie, un padre e una madre: una famiglia. E quelle tre parole prima urlate, poi bisbigliate, poi sussurrate: non è giusto.

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