Cassinate cloaca della regione Lazio 1.0

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Che la situazione ambientale del nostro territorio era già grave ne eravamo consapevoli. Come anche eravamo consapevoli che lasciando gestire il nostro territorio ai poteri provinciali e regionali del partito democratico, una posizione di rispetto, soprattutto ambientale, il Cassinate non l’avrebbe mai ottenuta.
A distanza di poco più di un anno da quelle orribili elezioni del 2019, caratterizzate da toni indicibili e di bassissimo livello, il nostro territorio è sulla cresta dell’onda. Anzi sul baratro di un precipizio per di più profondo e senza fine.

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Oltre ai problemi già noti come Nocione e Spineto, vanno ad aggiungersi altri due veri e propri fiori all’occhiello della mala gestione della res publica. Il 5°lotto della discarica di Cerreto e la 4°linea di incenerimento del termovalorizzatore di San Vittore.
Cassino, di fatto comune capofila del sud della provincia, ha poco da dire. Nessuna barricata, nessuna presa di posizione netta, chiara e concreta.

Consulta dell’ambiente: PM 10 si, no…boh

Giovedì si è svolta la 3^ riunione della consulta ambientale del nostro comune. A disquisire in merito alle polveri sottili e “affini” due relatori d’eccellenza: il professore Giorgio Buonanno dell’Unicas e la geologa Antonella Forli.
Mentre il primo ha mostrato il “famoso” studio fatto anni fa, quello della “bimba che monitora le polveri sottili durante la sua normale giornata” per intenderci, la dottoressa Forli ha evidenziato effettivamente quali siano i “bui” procedurali e normativi che accompagnano opere come i termovalorizzatori.

Pm 10 e Pm 2,5 problema relativo (mah)

Dopo aver appreso che il problema delle PM10 e PM 2.5 è relativo mentre ben più grave è quello delle polveri ultrafini, uniche a poter entrare nel circolo ematico e quindi innescare oncogenesi. Basiti si apprende di come sia possibile che un inceneritore non arrechi “disturbo” alla qualità dell’aria del nostro territorio.
Invece, più mirato e concreto il secondo intervento dal quale increduli si apprende della difficoltà che oggi giorno hanno gli enti nel recuperare ed accedere ai risultati dei controlli che vengono effettuati su tali strutture.

Le polveri sahariane, le PM10 salveranno il cassinate?

Un parametro poco chiaro è dato dal rapporto che le diverse “polveri” hanno tra loro. Nello studio dell’Unicas, come su riportato, a preoccupare sono le polveri ultrafini. Ad oggi non monitorate, che però pare abbiano la capacità di attaccarsi alle particelle più grosse e quindi “annullarsi”. Come per dire, le polveri ultrasottili vengono prodotte per lo più dal traffico urbano, mentre le PM 10 e 2.5 dai riscaldamenti e fonti varie indoor. Quindi come si dice a Cassino “stemm a cavallo” visto che le prime si legheranno con le seconde ed i valori di queste ultime sono impressionanti.
A colpire sono anche alcune considerazioni nate spontanee. Se è vero che i valori più alti delle PM sono massimi nei mesi più rigidi, come mai si sono visti sforamenti dei valori nel mese di Giugno?

Sarà colpa delle “sabbie del tempo” ovvero delle sabbie del Sahara trasportate dal vento… però se così fosse come potrebbero non impensierire le polveri sottili di una struttura posta a pochi kilometri dalla nostra città?

E come ha detto qualcuno: «Cassinate cloaca della regione Lazio» 1.0.

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