Pm 10, altri cinque giorni di sforamento

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Sono ormai 49 i giorni in cui Cassino ha superato il limite quotidiano consentito dalla legge per quanto concerne le Pm 10. Dal lunedì, infatti, dopo una tregua di un paio di giorni sono i valori delle polveri sottili sono schizzati alle stelle. E ahinoi, ormai, la situazione potrà soltanto peggiorare. Cassino, da circa dieci a questa parte, dalla fine di novembre alla metà di febbraio è attanagliata nella morsa delle pm 10. Un problema che però non sembra interessare alla politica locale. La quale ormai reagisce alla criticità con un atteggiamento consono a chi ci ha già fatto il callo, lasciando correre inesorabilmente il tempo senza pianificare nessun tipo di intervento. Quasi a dire: «A da passà a nuttat», come ogni anno.

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Le promosse fin qui non mantenute

La città si sarebbe aspettata sicuramente di più da chi nel programma elettorale prometteva: “interventi volti al miglioramento della qualità dell’aria“. Oppure di “studiare un progetto di monitoraggio continuo dell’inquinamento da polveri ultrafini“. C’è chi li chiama libri dei sogni, ma alla fine i programmi, con un pò di fantasia, fanno tutti la stessa fine. Gettati nel “Cimitero dei libri dimenticati“. Una citazione per gli acculturati di “zafoniana” memoria. Basti pensare che per convocare la prima riunione della Consulta dell’Ambiente, l’amministrazione Salera, c’ha messo più di un anno. Per non parlare poi del Termovalorizzatore di San Vittore nel Lazio.

Così di esprimeva nel suo programma elettorale la coalizione del primo cittadino: «coinvolgere le popolazioni locali e le associazioni presenti sul territorio per tenere alta l’attenzione sul termocombustore di San Vittore del Lazio, soprattutto in riferimento alle località di Andridonati, Colle Cedro e San Cesareo». Ieri si è tenuta la Consulta dell’Ambiente con all’ordine del giorno questo argomento, ma dall’amministrazione comunale nessuna presa di posizione seria e battagliera. Ma questo lo vedremo in un post specifico sulla tematica che stiamo elaborando.

I dati dell’Arpa Lazio

Nel frattempo, secondo i dati messi a disposizione dall’Arpa Lazio, lunedì 23 novembre il dato relativo alle pm 10 era di 54 ug/m3. Il giorno successivo 59 ug/m3, mentre mercoledì 25 novembre c’è stata una lieve flessione, 51 ug/m3, comunque oltre il limite (50 ug/m3). Ieri invece siamo arrivati a 78 ug/m3 e molto probabilmente il dato odierno non sarà sicuramente sotto la soglia di guardia. In totale quindi potrebbero essere cinque i giorni consecutivi di sforamento per la nostra città. Nel silenzio più totale, nel menefreghismo più totale. Tutta colpa del Covid. Forse.

Per consultare i dati relativi alle polveri sottili della città clicca qui

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