Una settimana da PM 10. Valori alle stelle per sette giorni consecutivi, da domenica 8 a venerdì 13. Il dato relativo a sabato invece non è disponibile. Un crescendo che ha portato la città di Cassino a superare di 10 giorni la soglia annuale consentita per gli sforamenti. Sono 45 i giorni in cui le polveri sottili nella città martire hanno superato i livelli di guardia. Stabilito, dunque, che il limite di giornate con i dati PM 10 al di sopra della norma è stato superato, rimane da vedere quante saranno in totale nell’anno 2020 i giorni sopra soglia. Ma per questo dovremmo attendere il 31 dicembre, anche se i numeri di oggi non promettono proprio niente di buono.
Solo un anno nei limiti
Negli ultimi 5 anni soltanto in uno la città di Cassino ha chiuso senza superare il limite dei giorni di sforamento. 31 per la precisione. Era l’anno 2017 e il Sindaco era Carlo Maria D’Alessandro. In realtà anche nel 2018 i dati relativi alle PM 10 furono abbastanza contenuti, 36 furono alle fine i giorni oltre soglia. Uno più del limite consentito. Il 2015 fu invece l’hannus horribilis con 70 giorni oltre la soglia. Per intenderci fu l’anno di “Cassino città più inquinata d’Italia”, con la schermata delle tv nazionali che ritraeva la città martire al primo posto seguita da Roma, Treviso e Meda (MB). Un’immagine rimasta, talmente tanto, nella testa dei cittadini da essere rispolverata il 25 dicembre di ogni anno.
Nel 2019 i giorni di sforamento oltre il limite di 35 sono aumentati. L’Arpa Lazio ne ha registrati 59 due in più rispetto al 2016 e 23 rispetto al 2018. Il 2020, come detto, è fermo per il momento a 45. Ma siamo in un periodo di transizione dove ancora le caldaie dei condomini non sono tutte in funzione. Ci aspettiamo, quindi, una nuova linea di innalzamento delle polveri sottili a fine novembre.
I dati dell’ultima settimana
I dati raccolti nell’ultima settimana testimoniano che ormai la situazione è fuori controllo. Si è passati da un valore di 65 µg/m3, già oltre limite (50 µg/m3) di domenica 8 novembre a quello di 82 µg/m3 di giovedì 11 novembre. Venerdì, poi, c’è stata una lieve flessione, 78 µg/m3, ma comunque di gran lunga oltre la soglia consentita. E siamo solo nelle prime due settimane di Novembre.
Senza un Piano Urbano del Traffico
L’amministrazione comunale è si impotente davanti a simili avvenimenti. E’ evidente la necessità di una nuova organizzazione del centro urbano e di una gestione più rigorosa del traffico. Abbiamo più volte sostenuto che Cassino abbia bisogno di un’area pedonale permanente e di trasporto locale organizzato ed ecosostenibile. Ma anche e soprattutto che siano fatte scelte ponderate nel campo della programmazione. Abbiamo assistito all’esperimento di una corsia ciclabile che, seppur avallata da fasi progettuali, sembra fuori dal contesto cittadino. Tutto questo ovviamente senza un Piano Urbano del Traffico a fornire una rotta. Insomma, per gli amanti dell’economia, costruiamo prima un’azienda e poi elaboriamo un business plan. (Leggi anche Si assembrano anche le PM10)
Natale è alle porte, forse le restrizioni legate al Covid-19 “aiuteranno” a limitare i danni, ma il freddo è arrivato, la pioggia anche e le caldaie si stanno scaldando. Dai balconi si vedono i fumi salire. Cosa segnerà la centralina dell’Arpa? Sotto l’albero altri sforamenti, sperando che a Cassino sia risparmiato il podio di città più inquinate del Lazio.