PD, il congresso non s’ha da fare

3 MIN

A tornare a parlare dell’eventualità che si svolga il congresso del Partito Democratico è l’attuale maggioranza che ad ogni costo cerca di “metter radici” per potersi garantire un “posto al sole” per più tempo possibile. Infatti, se in maggior parte della nazione le assemblee sono congelate, soltanto a Cassino, ora e subito si deve svolgere il congresso. Misteri della fede!

La “minoranza” democratica

A farci capire che mai bisogna “fare di tutta l’erba un fascio”, però, sono le esponenti del gruppo di minoranza della sezione cassinate del partito: Angela Incagnoli e Maria Palumbo. Le due esponenti, già più volte artefici di prese di posizione chiare, nette e soprattutto distinte nei confronti della parte del partito rappresentata da Salera e Mosillo, non hanno perso tempo ad esprimere il proprio pensiero e la contrarietà allo svolgimento del congresso.

«È inopportuno, in un momento così delicato, che vede il PD di Cassino indagato dalla procura per reati “politici” gravi, dare la possibilità ad un esponente esclusivo di questa maggioranza come Pierluigi Pontone di poter ambire a cariche di partito – esprimono le rappresentanti dell’assemblea, che proseguono – I cittadini non vogliono e non credono più in quella politica, una politica che ha distrutto il territorio e che sta infangando il nome di un gran Partito come il PD».

[smartslider3 slider=”6″]

Situazioni poco chiare

Certo bisogna prendere atto che al momento la situazione della sezione locale del partito è tutt’altro che rosea. Le indagini della procura stanno andando avanti e gli “interessati” sono sempre più numerosi. E, a quanto pare, la faccenda sta prendendo pieghe particolari dagli esiti imprevedibili. Inoltre, questa indagine si va sommare ad altre situazioni “poco chiare” nelle quali alcuni esponenti dell’attuale maggioranza sono coinvolti.

Infatti, così evidenziano le rappresentanti della “minoranza” PD: «Queste linee politiche poco chiare, devono essere isolate e combattute. Sentiamo sempre più la necessità di una legge sul conflitto d’interessi sempre più evidente e che non permette a chi governa di mettere avanti ai propri interessi quelli del cittadino. In questo momento il partito dovrebbe fare una forte autocritica ed i dirigenti, in particolare quelli provinciali, dovrebbero prendere una posizione netta, chiara e limpida nei riguardi di questi problemi legali che riguardano l’attuale maggioranza. In modo da rendere il garantismo un atto dovuto e non un tappeto dove buttar sotto la polvere. Pertanto, al momento, a nostro parere, le condizioni per poter svolgere un congresso non ci sono. Men che meno un potenziale candidato che sia di fatto espressione unitaria.

«Nel nostro partito – concludono – rappresentiamo una delle tante voci che sin da subito hanno avuto la capacità di prendere le distanze da una politica che non rispecchia le caratteristiche del nostro Partito. E quindi siamo voce di quei cittadini che hanno riposto nel PD la possibilità di vedere un giorno affermati tutti quei valori che lo hanno, in passato, contraddistinto il progressismo e la sinistra».

Il comunicato di Romeo Fionda

Un’altra puntualizzazione è relativa al comunicato del commissario del circolo cassinate. Angela Incagnoli e Maria Palumbo tengono a precisare quanto segue: «non concordiamo assolutamente sull’operato dei neo amministratori, la città di Cassino viveva un momento buio da prima della pandemia, che di certo ha aggravato la situazione. Le scelte, le poche, attuate dalla attuale amministrazione cassinate sono state per lo più inopportune a nostro avviso. A partire dalla quella di dare priorità al servizio dei parcheggi a pagamenti. Dove fra l’altro non si è tenuto conto neanche dei diritti dei disabili. E che di fatto non sta permettendo alla città di avere un centro pedonale e ciclabile. O peggio, dalla scelta di tagliare e lasciar tagliare gli alberi della nostra città. Un bene comune ormai perso e di un valore inestimabile. Oltre che un deterrente per le polveri sottili per cui Cassino è nota in tutta Itali

«Ma anche la scelta delle corsie ciclabili, – concludono – fatta senza un piano urbano del traffico a monte (PUT). La cosa che ci fa più rabbia è come ad oggi è percepito il PD nella nostra città, per colpa di queste scelte, sarà veramente dura risalire la china dei consensi».

La scelta… democratica

Le ragazze, più volte protagoniste nei diversi scontri verbali avvenuti sulle diverse chat di partito, hanno da sempre provato a ragionare sulle su citate scelte. Ma sono state sempre additate come piantagrane di sterili polemiche. Questo atteggiamento ha fatto venir meno tutto ciò che dovrebbe esprimere un partito democratico di nome e di fatto. Il confronto e il dialogo sono la base per poter parlare di inclusività e rispetto. E ciò dovrebbe portare a delle espressioni univoche.

Lascia un commento