Cassino, si “assembrano” anche le PM 10

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Oggi apprendiamo con preoccupazione i valori delle polveri sottili presenti nella nostra Città. Cassino, ad oggi, ha già superato di 5 giorni lo standard consentito di 35 per lo sforamento del livello di PM 10. Sono infatti 40 le giornate in cui l’Arpa Lazio ha registrato polveri sottili al di sopra della norma. Anche le pm 2,5 sono oltre i limiti negli ultimi giorni anche se quest’ultime sono valutate per media annuale. Che Cassino, ormai sia nota esclusivamente per le vicende giudiziarie, come Welcome to Italy e quella relativa alla “corruzione elettorale”. E per l’inquinamento è sotto gli occhi di tutti. Non bastavano le tristi vicissitudini relative a i siti inquinati come quello del Nocione. Ora, dopo il Covid, come anche in passato, a far paura sono le Polveri sottili.

Negli anni più volte la nostra città è stata oggetto di valori record. E nonostante vi siano stati anche alcuni studi in merito alla motivazione per cui tali valori siano stati e tutt’ora sono particolarmente elevati, ad oggi ancora non si riesce a trovare il “bandolo della matassa”.

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L’attuale amministrazione e la scelta… “sbagliata”

Dal sito Arpa si apprende che, negli ultimi giorni, i valori sono completamente fuori controllo. A rendere più grave la situazione, oltre al Covid, che sembra inarrestabile, è il fatto che ad oggi ancora non sono entrati in funzione i riscaldamenti condominiali. Considerate anche le buone condizioni meteo di questo novembre che sta dando pieno sfoggio a quella che i nostri avi definivano l’estate di San Martino. Ciò fa presupporre che l’innalzamento delle PM non è dovuto principalmente dalle caldaie. Ma sicuramente in gran parte al traffico sempre più caotico, nonostante i regimi imposti dai vari DPCM, che caratterizza la nostra città.
Quindi, con l’avvento dei climi più rigidi, sicuramente andremo incontro ad un’ulteriore impennata di questi valori.

Pm 10 sforamento dell’8 novembre 2020

L’attuale amministrazione e la scelta… “sbagliata”

Alcuni amministratori, tempo addietro, avevano giustificato l’entrata in vigore delle “strisce blu” come un deterrente per ovviare in parte a questa problematica. Ma questa bislacca scelta non ha portato ad oggi alcun risultato ed è stata di fatto l’ennesima “scelta sbagliata”.
Ora più che mai Cassino necessita di una nuova organizzazione del centro urbano e di una gestione del traffico. La nostra città ha bisogno di un’area pedonale permanente e di trasporto locale organizzato ed ecosostenibile. Ma anche e soprattutto che vengano adottati opportuni regolamenti. Dal più banale che può essere quello della manutenzione dei parchi e del verde con l’ausilio di mezzi e attrezzature elettriche, al famigerato PUT.

Pm 10 sforamento del 4 novembre 2020


Una città caotica, dove caotico sembra essere anche il pensiero dei nostri amministratori che si assumono di fatto la responsabilità di far respirare questa “robaccia” ai cittadini.
A Cassino l’utilizzo della mascherina andrebbe reso obbligatorio non solo per questo dannato COVID-19, ma anche per l’aria inquinata che “ristagna”.

Per consultare i dati dell’Arpa Lazio clicca qui

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