È notizia di pochi giorni fa che una società di Roma ha protocollato una richiesta per la realizzazione di un centro commerciale e parcheggio interrato nell’ex campo Miranda. E non sarà parso vero al sindaco Enzo Salera che qualcuno voglia investire un mucchio di soldi su quell’area. Ma quando dall’area tecnica gli hanno riferito che il comune non è proprietario né dell’ex campo Miranda, tantomeno della sede comunale avrà pensato di dover soprassedere.
Ma poi, per fortuna (o sfortuna?) qualcuno l’ha avvertito che anche questa volta in suo soccorso era arrivato niente popò di meno che Carlo Maria D’Alessandro!
L’Enzo furioso
Si dice che gli strilli si siano sentiti fino all’Historiale dove era in corso la fine del festival antiCONTEMPORANEO. «Questo è un incubo grosso quanto pesa», ma cosa c’entra Carlo Maria con questa storia? Perché anche questa volta Enzo Salera è costretto a chiedere aiuto all’ex sindaco?
La storia
Era il lontano 2018 quando l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro, dopo la dichiarazione di dissesto decise di mettere mano alla questione della proprietà dell’immobile di Piazza De Gasperi, dove ha sede il comune.
Da tecnico e profondo conoscitore della matera, infatti, aveva intrapreso dei colloqui con il Ministero della Giustizia e con il presidente del tribunale dott. Capurso perché aveva avuto l’idea di permutare l’ex Scuola Media Diamare. Proprietà del comune ed in uso al Tribunale, con campo Miranda e con l’attuale sede del comune di Piazza De Gasperi.
L’operazione avrebbe avuto costo zero, trattandosi appunto di una permuta, e il presidente del Tribunale era stato molto d’accordo. Perché, passando la proprietà della scuola media Diamare al demanio, il provveditorato alle opere pubbliche poteva sbloccare i milioni di euro necessari per mettere a norma la scuola e farla diventare seconda sede del tribunale.
La strategia del demanio
Ma a questo punto arriva il demanio. E, infatti, con una lettera del 8 agosto 2018 fredda l’ex sindaco D’Alessandro ritenendo non fattibile la permuta.
D’Alessandro è in vacanza, ma al suo rientro viene ricoverato in ospedale e non riceve la posta. Solo ad ottobre, chiede alla segreteria perché il demanio non risponda e … urca urca … esce la lettera. D’Alessandro salta (ma non troppo), vista la mole, sulla sedia e capisce subito qual è la strategia del Demanio. Ovvero l’Agenzia Nazionale vorrebbe ricavare soldi per beni pubblici, non li vuole permutare con altri.
Ma l’ex sindaco sapeva di avere il Ministero della Giustizia dalla sua parte ed allora nella sera del 22 ottobre del 2018 costringe la malcapitata segretaria Valeria a rimanere in servizio oltre l’orario. Lo scopo? Protocollare la lettera definitiva di risposta al Demanio e al Ministero di Grazia e Giustizia.
L’instancabile Valeria
Valeria Nardone, segretaria del sindaco, è passata attraverso Di Zazzo, Scittarelli, Petrarcone, D’Alessandro ed ora Salera, e mettiamoci dentro anche tutti i commissari prefettizi. Carlo Maria la trattava come una sorella maggiore. Quante volte lo sentiva arrabbiarsi e correva a calmarlo! Più che altro per non chiamare sempre il 118. E anche quella sera si trattenne con lui in attesa di protocollare la lettera del 22 ottobre.
Il demanio con le spalle al muro?
Se c’è una cosa che Carlo Maria, l’ingegnere, non ha mai dimenticato è il proprio lavoro e il proprio mestiere e sulla questione di una permuta di immobili viene invitato a nozze dagli ignari dirigenti del Demanio. Risponde in maniera precisa, piccata e soprattutto con norma alla mano e dice testualmente nella nota: “Avendo questo Ente dichiarato il dissesto finanziario ai sensi dell’articolo 244 del Tuel n.267/2000, la procedura di acquisizione al patrimonio del comune degli immobili demaniali individuati ai sensi del decreto legislativo 85/2010 non appare perseguibile e presumibilmente, con l’insediamento del organismo straordinario di liquidazione tale procedura subirà un inevitabile rallentamento, se non addirittura verrà cassata”.
Il tavolo tecnico
Ed ecco che arriva la soluzione nella parte finale della lettera, dove D’Alessandro dice di non condividere la perentorietà della nota in riscontro e della chiusura operata dal demanio sulla possibilità di permuta. Richiedendo un tavolo tecnico tra il comune di Cassino, l’Agenzia Del Demanio, Ministero della Giustizia ed il Tribunale di Cassino.
Ma qual era lo scopo? molto semplice! dare al Demanio l’ex scuola media Diamare per consentire le opere di ristrutturazione da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche e, contemporaneamente, acquisire gratuitamente la proprietà dell’immobile dove ha sede il comune ed il genio civile. Ma soprattutto percepire annualmente il fitto dal genio civile ovvero dalla Regione Lazio, risparmiare gli €80.000 annui del fitto da corrispondere al Demanio per la sede comunale e finalmente usufruire di piazza Miranda con la massima libertà.
Salera deve copiare, per forza
E allora perché gli strilli da parte dell’attuale sindaco Enzo Salera? Semplice! Dopo aver dovuto partecipare al tavolo tecnico ideato da D’Alessandro, ora sarà costretto anche a copiare questa scelta operata dall’ex sindaco.
Ed allora, se in campagna elettorale aveva utilizzato lo slogan “la scelta giusta”, ma niente niente la scelta giusta era il copia-incolla di Carlo Maria?