Zambardi:«Il tempo delle monarchie familiari è finito»

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Offese e grida, insulti e ripicche. La campagna elettorale di Cervaro si sta trasformando uno scontro non politico ma umano che poco interessa alla popolazione che vorrebbe più servizi, più infrastrutture, strade sicure e un punto di aggregazione per giovani ed anziani. La sfida vede al centro del dibattito le due liste che potrebbero avere una maggiore possibilità di vittoria. ‘Cervaro in Comune’ capeggiata dall’avvocato Otello Zambardi e ‘Cervo per Cervaro‘ capeggiata da Ennio Marrocco.

Colloqui di lavoro

Sabato sera, dal palco di piazza Casaburi, il capolista di ‘Cervaro In Comune’ Zambardi, e senza neanche tanti giri di parole, ha denunciato un fatto grave. Secondo il candidato Sindaco delle «lettere di colloquio di lavoro stanno arrivando a casa di giovani disoccupati residenti in paese». Un ‘modus operandi’ che se dovesse risultare vero sarebbe l’ennesimo colpo che viene inferto ad una comunità che merita di più di un ‘baratto’ elettorale. Comizi senza più spessore, quelli che i cittadini di Cervaro sono costretti ad ascoltare. Non più goliardi sfottò ma monologhi scritti ad arte che toccano la sfera familiare e lavorativa dell’avversario senza esclusione di colpi.

L’ultima parola agli elettori

«Se i componenti della lista ‘Cervaro in Comune‘ sono tutti professionisti affermati o giovani preparati culturalmente e professionalmente è forse un reato? Se il progetto politico creato da me e Giuseppe Lambro viene ritenuto valido ed interessante da chi, sempre più numeroso, ci viene ad ascoltare ogni sera, ci sarà anche un motivo oppure tutti improvvisamente sono impazziti? Cari amici avversari – ha detto pacatamente l’avvocato Otello Zambardi – credo che il tempo delle bugie, delle promesse non mantenute, delle monarchie familiari, sia finito. L’ultima parola spetta agli elettori e saranno loro a decidere cosa possa essere il meglio per il nostro amato paese. Ma di cosa potete essere certi: se la mia lista dovesse avere più consensi, a vincere non sarò stato io ma voi tutti. Altrimenti anche dall’opposizione saremo onorati di dar voce ai vostri problemi ed alle vostre richieste».

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