A seguito della prima convocazione della consulta dell’ambiente il direttivo di Italia Nostra approfitta per chiarire la propria posizione in merito all’eventuale decisione di tagliare gli alberi messi a dimora in via E. De Nicola. (Leggi Gli alberi di via De Nicola rischiano l’abbattimento).
I tigli
Gli alberi attenzionati dall’attuale amministrazione sono un numero considerevole di tigli. Essenza arborea particolarmente diffusa nella nostra città, che come nella su citata via come anche in via Pascoli regalano refrigerio ed ossigeno ai nostri cittadini. Per non parlare dell’impatto benefico che queste piante hanno sulla qualità dell’aria particolarmente avvelenata della nostra città “martorizzata”.
Passeggiando in queste vie viene subito all’occhio come sia difficoltoso far convivere gli alberi e le strutture urbane preesistenti. Ma nello stesso tempo è facile notare anche la differenza di impianto nelle diverse vie. E come gli alberi si sono sviluppati arrecando più o meno danni alle strutture vicine.
I danni
I danni persistenti sono stati causati per lo più dallo sviluppo dell’apparato radicale superficiale a danno delle strutture adiacenti. Gli alberi, per cercare nutrimento, quindi ossigeno e acqua, a volte sono costretti ad andare a cercare questi elementi in superficie. Il problema primario è dato per lo più dalla cattiva messa a dimora in fase di impianto. Gli alberi non avendo il giusto substrato e lo spazio ideale per reperire le fonti di sostentamento sviluppano dei sistemi di conservazione a volte anche drastici. Sia nei confronti di altre specie vegetali, ma anche nei confronti dei manufatti umani.
Italia Nostra, tra conservazione e innovazione
Come anticipato in un precedente post, la nota associazione ambientalista, ha sin da subito messo in chiaro la propria posizione conservativa in merito a questa vicenda. Esprimendo parere contrario e ponendo all’attenzione dei neo amministratori eventuali strade alternative da percorrere. «L’eventualità di abbattere un albero deve essere presa in considerazione sempre come ultima istanza» – dichiara il Dottor Agronomo Sergio Giannitelli e prosegue «è un atto estremo a cui i cittadini devono esser preparati mediaticamente. Informati e sensibilizzati, cosa tra l’altro contemplata anche dalle leggi vigenti in materia».
Aggiungiamo noi, di fatto ad oggi nessuno di questa amministrazione ha dato motivazioni plausibili riguardo lo scempio dei 114 cipressi delle nostre scuole centrali prima dell’infausto evento. Lo stesso è accaduto per il taglio in via San Germano e ultimamente per il taglio dei cipressi all’interno del cortile del Liceo Classico . E’ proprio da questa “mal informazione” deriva il trauma popolare. Informare, esser chiari, trasparenti, non è uno slogan. E’una cosa dovuta anche legalmente in molti casi.
La corretta informazione
Continua il dottore agronomo: «Oltre alla corretta informazione è corretto sfruttare tutte le competenze locali e soprattutto gli organi che satellitano intorno alla giunta, come la consulta dell’ambiente, tutt’ora poco sfruttata non solo in questo ambito, ma anche su altre tematiche. Le alternative al taglio esistono. Ci sono. Ma fino a quando gli alberi verranno considerati un ornamento e quindi non funzionali al sistema urbano non si farà neanche un passo in avanti. Italia Nostra intende spronare questa amministrazione a studiare ed approfondire la problematica degli alberi. Una problematica che ha più sfaccettature. Tra queste una relativa ai danni sulle strutture e l’altra legata agli eventi atmosferici straordinari sempre più frequenti e quindi alla propensione al cedimento».
“Per il discorso stabilità – continua ancora Giannitelli di Italia Nostra- e quindi prevenzione gli alberi devono essere controllati periodicament. Ed anche valutati da tecnici abilitati siano essi Dottori Agronomi o Forestali. Mentre il comune obbligatoriamente deve presentare il Piano del Verde, previo il censimento delle alberature. Un obbligo di legge snobbato, alla stregua del PUT. Invece per ciò che riguarda la manutenzione degli apparati radicali è impossibile pensare ad oggi che nessuno mai abbia preso in considerazione i mille sistemi atti proprio a scongiurare tale problematica».
Il sensazionalismo
Tendenza a divulgare fatti e notizie, per lo più esagerandoli, allo scopo di suscitare un notevole interesse nell’opinione pubblica. Questo atteggiamento noto è roba che oramai accompagna il politichese in particolare dal berlusconismo e che ora è la lingua anche di chi si reputa di “sinistra”. Ma i nostri politici devono ricordarsi che loro amministrano un Bene Comune e nel bene e nel male devono dar conto ai cittadini. E che questi ultimi non hanno più la sveglia al collo e l’anello al naso.