L’albero interrogato, non rispose. Si è seccato!

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Ad oggi il “peregrinar” nella nostra città martire è tutt’altro che “dolce”. Per attraversare la città dal “Green” alla Madonnina, dopo la scellerata decisione di tagliare i 114 cipressi delle scuole centrali, si perde mediamente un chilo e si rischia praticamente un’insolazione. I marciapiedi sono massacrati. A volte coperti da deiezioni canine, e in alcune zone occupati da secchi dell’immondizia di alcuni esercizi. Se si decidesse, invece, di farlo in auto, nel fare circa lo stesso percorso si rischiano incidenti ad ogni incrocio per la scarsa visibilità degli stessi e lo “scorrimento veloce” delle auto. Per non parlare dello stato in cui versano i parchi che dovrebbero essere il fiore all’occhiello della nostra città più che martire, martorizzata.

A Parco Baden Powell mesi per cambiare alcune lampadine e ancora ve ne sono di fulminate, il tappeto anti infortunio sotto i giochi dei bimbi è spesso rotto ed in alcuni impianti assente. Alcuni giochi sono rotti, anche in modo pericoloso, la plastica potrebbe ferire i bambini. In Villa l’ assenza di un regolamento permette una promiscuità con i cani che è di fatto antiigienica per i pargoli che frequentano i giochi. Gli alberi, alcuni vistosamente pericolanti, sono abbandonati a loro stessi privi di alcuna manutenzione come parte delle aiuole.

Quell’albero…

Entrando nella Villa lato “corso”, poi, salta agli occhi un albero ormai secco, un ligustro. Ritornano alla mente i giorni del Jurassic Park Cassinase. E’ proprio uno di quelli spiantato con tanto di pala meccanica che dopo lecita protesta del popolo è stato ripiantato. A mò di palo della luce, proprio lì all’ingresso della nostra amata villa comunale.
Al fianco dell’ormai secco arbusto ve ne sono altri. Anche loro in sofferenza vegetativa che ogni giorno lottano tra la vita e la morte, per colpa delle nefande scelte di qualcuno che invece dovrebbe tutelare il patrimonio arboreo della città.

Ora a “Sant’Antonio” al posto della «brutta aiuola con gli orribili arbusti» c’è un fantastico zebrato, alla moda, circondato da abbinate strisce di colore blu che fanno “pendant” col contesto cittadino sempre più privatizzato e meno pubblico.
In tanti si chiedono ma di quella inutile scelta, Sant’Antonio ne avrà parlato con il collega San Francesco?
Speriamo che dopo la nefasta guerra tra San Benedetto e la Madonna, alimentata dalle scelte discutibili dell’amministrazione comunale, tra i Santi di Padova e Assisi ci sia ora un connubio, un sodalizio, col fine di trovare rimedio alla stupidaggine fatta espressione dell’umanità e di chi spesso parla e predica in dome dei Santi.

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