Incendio Piedimonte, l’impianto era stato bloccato dal Tar

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Il Comune di Piedimonte San Germano all’inizio dell’anno, prima dell’inizio del lock down aveva impugnato la autorizzazione provinciale dell’impianto dell’azienda Eureka che si occupava dello stoccaggio e smaltimento di pneumatici usati andato a fuoco nella notte. Ritenendola illegittima per non aver l’ente considerato, nel corso del procedimento autorizzatorio, alcune obiezioni del comune stesso al rilascio del titolo di dicembre 2019 .
In particolare il Comune lamentava la stretta vicinanza di centro abitato (Località Piumarola) di altre attività e case sparse , rispetto al limite previsto dal piano regionale rifiuti.

Il ricorso al Tar per l’autorizzazione della Provincia

Tramite l’avvocato amministrativista Massimo Di Sotto l’ente aveva fatto ricorso al Tar contestando che le quantità dichiarate di rifiuti da trattare erano inferiori a quelle reali, desumibili dai dati tecnici dei macchinari indicati. Peraltro la provincia aveva più volte, prima di rilasciare il titolo, chiesto alla impresa di fornirgli i dati targa e poi, una volta ricevuti, non li aveva più seguiti. Le quantità potenzialmente trattabili, superiori a quelle dichiarate, imponevano la VIA regionale per verificare la compatibilità con l’ambiente della iniziativa che la procedura semplificata in provincia, prevista per impianti minori, non ha svolto.

La sospensiva del Tar

Il Tar aveva accolto l’istanza di sospensiva e disposto una istruttoria sull’impianto ( affidata al Ministero dell’Ambiente) che doveva essere depositata già a luglio e di cui si era in attesa. Infatti il Tribunale Amministrativo Regionale con l’ordinanza sul ricorso n. 125 del 2020, proposto da Comune di Piedimonte San Germano ha ritenuto, sussistente il pericolo di pregiudizio grave e irreparabile e la necessità di disporre verificazione che accerti se il progetto autorizzato avesse caratteristiche che rendeva necessaria l’acquisizione preventiva dell’autorizzazione di impatto ambientale. Pertanto ha accolto il ricorso del Comune e la relativa domanda di tutela cautelare, ha disposto, appunto, l’incombente istruttorio ed ha fissato l’udienza del 21 ottobre 2020 per la trattazione del merito del ricorso.

L’appello di Salvatore Fontana

«Sarebbe il caso, come comune di Cassino, – ha detto il consigliere comunale Salvatore Fontanachiedere all’ARPA di verificare i danni ambientali causati dall’incendio di questa notte e, soprattutto, i possibili rimedi. Sarebbe inoltre importante verificare le garanzie rilasciate dall’imprenditore in caso di incidenti del genere».

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